Il primo bilancio della campagna: "Non tutti i partiti hanno aumentato in modo consistente la rappresentanza femminile"
BELLINZONA – In vista delle elezioni del 2 aprile 2023, l’8 febbraio sono state pubblicate sul Foglio ufficiale le liste con le candidate e i candidati in corsa per il seggio: la campagna “Helvetia chiama! Ticino”, può dunque presentare i primi risultati, che appaiono in chiaroscuro. L’obiettivo di promuovere un maggiore equilibrio di genere in politica così da garantire una democrazia più rappresentativa ed equa è stato solo parzialmente raggiunto. Complessivamente le candidate raggiungono una percentuale del 40%, facendo registrare un aumento importante per entrambi i poteri politici: la presenza femminile nelle liste per il Gran Consiglio sale dal 36% nel 2019 a un’attuale 40% e in quelle per il Consiglio di Stato dal 31% al 37%. Tuttavia non tutti i partiti hanno aumentato in modo consistente la rappresentanza femminile.
I primi effetti della campagna “Helvetia chiama! Ticino” sembrano già farsi notare: nel generale aumento dei e delle pretendenti al seggio, che vede il 2023 come un anno record, sono soprattutto le donne a distinguersi, con un 40% di candidate. Per il Consiglio di Stato si presentano 31 uomini e 18 donne, mentre in corsa per il Parlamento sono 549 uomini e 367 donne. Nonostante il considerevole aumento delle donne in corsa per il seggio, si riscontrano dei dati controversi: i risultati dei singoli partiti non sono omogenei e coloro che rappresentano la maggior parte dei seggi attuali non hanno aumentato in modo consistente il numero di candidate. Le liste che presentano la percentuale più elevata di candidate sono Più Donne (100%) ed HelvEthica Ticino (63%). I partiti che presentano delle liste equilibrate dal punto di vista della presenza di entrambi i generi sono i Verdi del Ticino (51%) e il Partito Socialista, Gioventù Socialista e Forum Alternativo (51%), ma anche il neopartito Avanti con Ticino & Lavoro (47%) si avvicina alla parità. Le liste con una sottorappresentanza femminile sono: MPS-Indipendenti (38%), PVL e Giovani Verdi Liberali (28%), Lega dei Ticinesi (19%), Partito Comunista - Partito Operario e Popolare (18%), UDC (21%), il Centro + Giovani del Centro (26%) e il Partito liberale radicale ticinese (27%). Infine, si riscontrano due liste composte unicamente da una persona in cui le donne sono assenti: DIGNITÀ ai PENSIONATI e Movimento MontagnaViva.
La campagna interpartitica “Helvetia chiama!” è stata lanciata per la prima volta nel 2018 dall’associazione alliance F – la voce politica delle donne in Svizzera – con l’obiettivo di aumentare il numero di donne in Parlamento e rafforzare la prospettiva femminile in politica. Dato il successo ottenuto, il progetto è stato adattato alle realtà cantonali a partire dal 2020. “Helvetia chiama!” è dunque approdato anche nel nostro Cantone grazie all’impegno della Commissione consultiva per le pari opportunità e di FAFTPlus, dando seguito all’esperienza cantonale maturata nelle precedenti elezioni ticinesi con campagne come #iovotodonna promossa da FAFTPlus. Helvetia ha chiamato le donne ticinesi invitandole a mettersi a disposizione per la politica e ha proposto un’offerta formativa con più di 70 partecipanti neocandidate che hanno avuto l’occasione di approfondire i seguenti temi: “Come preparare una campagna elettorale”, “Comunicazione con i media” e “Gestire l’odio sui Social Media”.
Per ora i risultati auspicati sono quindi stati raggiunti solo parzialmente ed è tempo che la parola passi agli elettori e alle elettrici. “Helvetia chiama! Ticino” non si arresta qui e continua la sua missione, affinché anche in Ticino sarà possibile celebrare una maggiore equilibrio di genere nelle istituzioni politiche.