Il ministro degli interni: "Siamo in una situazione di crisi sanitaria e bisogna rispondere alle preoccupazioni che emergono anche a livello cantonale, che variano le une dalle altre"
BERNA - È in corso a Berna una conferenza stampa alla quale partecipano i consiglieri federali Alain Berset , ministro dell'interno, e Guy Parmelin, ministro dell'economia.
Parmelin ha iniziato illustrando le misure sui traslochi, che in questo periodo sono molti in Svizzera, circa 50'000 in media ogni anno: "Siamo giunti alla conclusione che traslocare resta possibile, ma solo se si rispettano le misure di salute pubblica. I traslochi previsti possono dunque essere effettuate per evitare il caos nel settore immobiliare. La decisione rientra nella linea di favorire la continuazione della vita economica. In caso di mancato pagamento delle pigioni per alloggi e spazi commerciali, il termine previsto è stato prorogato da 30 a 90 giorni. Siamo coscienti che la situazione dei locatari di spazi commerciali in questo momento è particolarmente tesa".
Il ministro dell'economia ha comunicato che "fino a ieri sera 51'000 aziende e 606'000 lavoratori avevano inoltrato la domanda di lavoro ridotto".
Berset ha iniziato dalla situazione sanitaria: "Abbiamo attualmente 12161 casi positivi al virus, e 97'000 test effettuati, 6'800 test al giorno circa. Il primo bilancio indica che le misure di divieto degli assembramenti adottate nei giorni scorsi sono state comprese e vengono rispettate dalla popolazione: sono state poche le infrazioni alle disposizioni. Sono 11 giorni che ci troviamo in situazione straordinaria e a una settimana dalle misure adottate. Ma l'ondata di infezioni continua ad aumentare in modo virulento, ed è molto importante continuare a rispettare queste misure. Vorrei invitare tutti coloro che pensano di passare le vacanze pasquali in Ticino a non farlo: state a casa. Siamo consapevoli che il Ticino è confrontato con una situazione di emergenza sul piano sanitario. Abbiamo dunque previsto un'eccezione alla regola fissata nella nostra ordinanza, dando al Cantone la facoltà di chiudere alcuni settori economici. Siamo in una situazione di crisi sanitaria e bisogna rispondere alle preoccupazioni che emergono anche a livello cantonale, che variano le une dalle altre. Per ora solo il Ticino soddisfa le condizioni per questa eccezione. Nel resto della Svizzera rimangono aperte invece le aziende che rispettano le misure sanitarie".
In sostanza, in Ticino le attività non necessarie rimangono vietate.
Il nuovo articolo dell'ordinanza federale prevede che il Ticino debba provare di essere al limite delle risorse sanitarie, che i partner sociali siano d'accordo sulla misura. La nuova ordinanza sarà retroattiva al 21 marzo, in modo che le aziende ticinesi abbiano diritto alle indennità per lavoro ridotto.
IL COMUNICATO DEL CONSIGLIO FEDERALE
Nella lotta al coronavirus il Consiglio federale può autorizzare i Cantoni a ordinare la temporanea limitazione o cessazione delle attività di determinati settori dell’economia se la situazione epidemiologica lo richiede. Nella sua seduta del 27 marzo 2020 ha adottato una modifica della pertinente ordinanza.
Se a causa della situazione epidemiologica sussiste un pericolo particolare per la salute della popolazione, il Consiglio federale può autorizzare un Cantone a ordinare la temporanea limitazione o cessazione delle attività di interi settori dell'economia. Le aziende che plausibilmente attuano i provvedimenti concernenti l'igiene e il distanziamento sociale possono tuttavia continuare a esercitare la loro attività.
Un Cantone può presentare una domanda di autorizzazione se, anche dopo aver fatto ricorso al sostegno di altri Cantoni, non dispone più di sufficienti capacità nell'assistenza sanitaria, se è altamente probabile che i settori economici interessati non siano in grado di attuare i provvedimenti di prevenzione prescritti e se il loro funzionamento è compromesso perché vengono a mancare i lavoratori frontalieri. Le parti sociali devono inoltre approvare la decisione del Cantone e devono essere garantiti sia l'approvvigionamento della popolazione con beni d'uso quotidiano sia l'approvvigionamento delle strutture sanitarie. Se i provvedimenti adottati vanno oltre quanto autorizzato dal Consiglio federale, decade per il Cantone il diritto all'indennità per lavoro ridotto della Confederazione
All'origine di questa regolamentazione vi è la decisione del Cantone Ticino di chiudere per un periodo limitato le aziende e i cantieri. Il 20 marzo scorso, il Consiglio federale aveva deciso che i Cantoni possono chiudere soltanto i cantieri o le aziende che non rispettano le raccomandazioni concernenti l'igiene e il distanziamento sociale.