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La Camera di commercio sostiene le squadre professionistiche ticinesi. Ecco il "piano di sostegno"
"Sono vere e proprie aziende, come tutte le altre, anche se spesso considerate attività esclusivamente ludiche..."
TIPRESS

TICINO – La Camera di commercio, dell’industria dell’artigianato e dei servizi sostiene le Squadre sportive professionistiche ticinesi. “In questo difficile momento storico – si legge in una nota –, quale associazione-mantello dell’economia ticinese, la Cc-Ti si impegna a tutelare gli interessi di tutti i settori economici cantonali, delle relative associazioni di categoria e di tutte le aziende, siano esse piccole, medie o grandi. Non fa eccezione l’ambito delle squadre sportive professionistiche ticinesi, vere e proprie aziende al pari di tutte le altre, purtroppo spesso considerate, a torto, come attività esclusivamente ludiche (e quindi poco necessarie) e legate alla realtà di pochi privilegiati dagli stipendi mirabolanti. La realtà è molto diversa, perché i Club, come detto, sono aziende, gestite e organizzate come ogni unità economica con costi, ricavi, stipendi, oneri sociali, dipendenti, fornitori, ecc”.

Unità di intenti – Gruppo “SPorTI”

“Lo sport professionistico, come tante altre attività economiche, è confrontato a una situazione finanziaria estremamente difficile. È pertanto fondamentale che anche esso, al di là di ogni genere di campanilismo, possa far valere i propri interessi in maniera strutturata e quindi più efficace. Per questo, sotto l’egida della Cc-Ti, è stato costituito il Gruppo “SPorTI”, che raggruppa le squadre sportive professionistiche ticinesi membri della nostra associazione, ossia:

- HC Ambrì Piotta, HC Lugano e Ticino Rockets per l’hockey su ghiaccio;

- FC Lugano, FC Chiasso e Team Ticino per il calcio.

Si aggiungeranno a questo primo gruppo le società di pallacanestro Lugano Tigers e SAM Basket Massagno che hanno già aderito all’iniziativa.

Le cifre

Alcune cifre sono significative dell’importanza dei Club per l’economia cantonale, se osserviamo i numeri di hockey su ghiaccio e calcio della stagione 2018-2019, l’ultima giocata in modo completo:

• 66 milioni di franchi di cifra d’affari

• 440 collaboratori sotto contratto (indeterminato o determinato)

• 350 collaboratori esterni

• 1200 fornitori esterni

• 402'000 spettatori paganti

• Oltre 1'700 ragazzi e ragazze dei settori giovanili in formazione

L’azienda “sport ticino” è quindi un fattore economico fondamentale per il nostro territorio. Senza tenere conto dell’importante ruolo sociale svolto nell’offerta di svago e distrazione, elementi pure essenziali per superare momenti difficili come, per esempio, quelli che stiamo vivendo. Il solo surrogato televisivo non è sufficiente da questo punto di vista e nemmeno da quello finanziario. In effetti, il panorama sportivo elvetico differisce sostanzialmente da quello delle principali leghe internazionali, dove la maggior parte delle entrate è composta dai diritti televisivi e in misura minore dagli spettatori in presenza. In Svizzera la situazione è esattamente all’opposto, perché l’incassato come diritti televisivi non si avvicina minimamente agli introiti legati alla vendita di biglietti, abbonamenti, all’accoglienza e alla ristorazione sui quali i campionati possono contare.

Le difficoltà attuali

L’incertezza regnante attualmente colpisce anche le squadre professionistiche in maniera pesante. Le limitazioni di pubblico (di fatto la principale fonte d’entrata di queste imprese) imposte nel contesto della pandemia hanno effetti devastanti perché hanno azzerato la fonte principale d’entrata. Limitazioni, va detto, decise malgrado i cospicui investimenti che i Club hanno affrontato, non senza sacrificio, per poter garantire degli adeguati piani di protezione, disponendo anche una capienza ridotta degli impianti sportivi e tutta una serie di misure di sicurezza che hanno dimostrato di poter far fronte alla situazione in modo ottimale. Le grandi difficoltà citate non hanno potuto passare inosservate a livello nazionale e il Consiglio Federale ha elaborato un pacchetto di aiuti di base che lasciano però margine anche al Cantone per un primo urgente intervento mirato. Questi interventi decisi a livello nazionale certificano e riconoscono l’importanza economica oltre che sociale dello sport professionistico.

Le richieste di sostegno

Pur consapevoli della grande complessità della situazione e delle esigenze di ogni settore, gli sport di squadra professionistici hanno un urgente bisogno di sostegno per potersi garantire l’esistenza, ma soprattutto le centinania di posti di lavoro e l’indotto che garantiscono anche alle altre aziende. Si è pertanto chiesto al Consiglio di Stato di contribuire, tramite lo strumento del fondo Sport Toto, a ottenere le misure stanziate a livello nazionale, garantendo la copertura del 25% dei mezzi necessari per l’ottenimento del prestito. Questo metterebbe in condizioni di poter disporre di una base finanziaria indispensabile per fronteggiare le difficoltà che si sono ulteriormente acuite con le ultime disposizioni.

Si è pure evidenziata la necessità di valutare anche la possibilità di concedere degli aiuti a fondo perso, sul modello di quanto altri cantoni (ultimo in ordine di tempo Ginevra) stanno facendo per i settori che di fatto si trovano le attività bloccate in maniera totale o preponderante. Attraverso la rete della Cc-Ti, questa iniziativa sarà a breve estesa a livello nazionale, con il coinvolgimento delle Camere di commercio e dell’industria degli altri cantoni, alle quali fanno capo le squadre professionistiche delle rispettive regioni. Attenzione particolare verso la nostra iniziativa è già stata manifestata in particolare dalle Camere di commercio e della Svizzera romanda”.

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