"Da zero a tredici casi in pochi giorni, è allarmante", ci dice la donna. Che vorrebbe, e come lei altri genitori, la chiusura delle scuole, ma fa notare come le regole ferree di settembre siano venute meno. "Chiediamo controlli"
MORBIO - "Prima dicevano che i ragazzi non venivano colpiti dal Covid, ora in pochi giorni abbiamo avuto 13 casi, è preoccupante". Tutti gli allievi e i docenti della scuola media di Morbio Inferiore sono a casa, in quarantena, a causa di alcune positività al Covid, tra cui un paio alla nuova variante inglese. Tra di loro la figlia della donna che abbiamo interpellato (nome noto alla redazione).
Il tutto è partito da un'email ricevuta ieri mattina. "Ci ha allarmati parecchio, da settembre ad adesso la situazione a scuola non sembrava preoccupante, ma ora 13 casi... In due casi si parla della menzione, sugli altri non si sa. Ma ripeto, sono 13! E c'è il collegamento con la casa anziani di Balerna. È tutto ciò che sappiamo". Loda il direttore e la vicedirettrice che hanno allertato tutti i genitori.
"Ma ci chiediamo, tutti, una cosa...".
Prego.
"Si sarebbe potuto fare qualcosa per prevenire?"
La vostra opinione qual è?
"A settembre si parlava di molte regole, come la distanza tra i banchi. Oggi si ritrovano due allievi per banco in modo normale. A ricreazione sono tutti insieme. Gli allievi di quarta ed anche di terza stanno fuori a fumare, abbassano le mascherine, si sbaciucchiano... Insomma, le regole non sono rispettate. La mutazione ci spaventa tanto. Noi per fortuna stiamo tutti bene".
Sapete chi sono i positivi, se c'è stato qualcuno nella classe di vostra figlia?
"Nella sua classe no, però sappiamo che c'è un allievo che è stato a contatto con un positivo. Se ci fosse un contatto diretto con qualcuno col Covid saremmo informati. In prima media ci sono un paio di positivi, non nella sua classe. Non sappiamo se si parla di mutazione o no, e calcolando che si diceva di mettere in quarantena i contatti dei contatti vorremmo avere maggiori informazioni. Tra l'altro io ho due adolescenti che frequentano la Commercio a Chiasso, mia figlia è in quarantena e loro vanno a scuola... mah".
Non vi sono state date indicazioni su come agire col resto della famiglia?
"Ho contattato direttamente Manuele Bertoli, che è stato molto cortese e solerte nel rispondermi personalmente. Mi ha detto che se la bambina dovesse avere sintomi o essere positiva, nemmeno gli altri figli possono andare a scuola. Però non so, non mi convince. Mia figlia maggiore mi ha detto che alla Commercio una classe è in quarantena perchè non hanno tenuto la mascherina in spogliatoio ed è stata trovata una ragazza positiva. Al momento non ho isolato mia figlia, vive normalmente in casa: d'altro canto, è stata a contatto con noi anche prima della ricezione dell'email, dunque ritengo che se fosse positiva, ormai il dado è tratto".
Mi sembra di sentire perplessità, nelle sue parole.
"Come dicevo, all'inizio si parlava di regole stringenti, almeno così era stato comunicato a noi genitori. Ci dicevano che i ragazzi non avrebbero dovuto dimenticare il materiale perchè non si sarebbero potuti passare nemmeno una gomma tra banco e banco. E ora siamo arrivati a tutto ciò, con regole perso. Non so se l'introduzione della mascherina ha dato una falsa protezione, facendo credere che bastasse quella. Ci vorrebbe maggior controllo. Già gli adulti sgarrano, figuriamoci i ragazzini".
Si tratta della sua opinione personale o è condivisa con altri genitori? Chiedete, se ben ho capito, maggiori controlli ma non la chiusura delle scuole?
"Al momento sono molto propensa per la chiusura di tutte le scuole. Abbiamo constatato che nelle due settimane di chiusura per le feste i contagi sono scesi, va detto che erano ferme anche le aziende. E ora c'è la nuova variante... Ho parlato con altri genitori che la pensano come me, leggendo anche i commenti sui social in molti sono d'accordo. Nel corso della prima ondata i genitori erano tutti spaventati, ora c'è divisione. Penso dipenda anche dalla stanchezza. Parecchi non possono stare a casa coi figli, come posso permettermi io. Dunque ritengo servirebbe una chiusura generalizzata".
Sua figlia come la vive?
"Lei ama andare a scuola, per cui è arrabbiata. Ci si parla, si comunica, si spiega che le scelte sono prese per il bene di tutti. Si abituerà come è accaduto nella seconda ondata. Per quanto riguarda il virus, la sua è l'età dell'incoscienza, non credo abbiano davvero capito il tutto, però si adeguano molto facilmente. Sia lei che la sua classe sono molto diligenti. Poi ovvio che se le regole vengono meno, loro non si preoccupano più di abbassare la mascherina, senza controlli di adulti".