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Il PS: "Necessario che gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno. Com'è la situazione?"
Un'interpellanza di Ivo Durisch, Anna Biscossa, Laura Riget, Raoul Ghisletta e Fabrizio Sirica vuol capire quanto siano accessibili gli aiuti stanziati dallo Stato per dare una mano a chi è in difficoltà a causa delle restrizioni
TiPress/Gabriele Putzu
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La storia di Paride Nessi: no caso di rigore, no lavoro ridotto. E Cotti lancia l'idea di una "tassa Covid": "Ministri, a che gioco state giocando?"

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BELLINZONA - Molti indipendenti lamentano di non aver avuto accesso agli aiuti promessi dallo Stato: ora i socialisti Ivo Durisch, Anna Biscossa, Laura Riget, Raoul Ghisletta e Fabrizio Sirica vogliono vederci chiaro e inviano una dettagliata interpellanza al Governo.

"È ormai un anno che viviamo in piena pandemia. Per far fronte alla crisi economica che ne deriva e che ha coinvolto lavoratrici, lavoratori e aziende, la Confederazione ha messo in campo delle importanti misure di sostegno economico. L’applicazione delle misure federali, e a volte la loro interpretazione più o meno restrittiva, è stata delegata ai Cantoni, che sono tenuti a fornire l’informazione necessaria per effettuare le richieste. Ai cantoni, tramite i loro uffici competenti, è pure delegata l’evasione delle pratiche", così i deputati spiegano la situazione. 

Ma "sulla base di testimonianze dei piccoli lavoratori indipendenti e degli operatori cultural, molte delle quali apparse recentemente sulla stampa, rileviamo spesso la difficoltà ad accedervi e poi a ricevere degli aiuti sufficienti. I problemi sono frequentemente legati alla documentazione necessaria per evadere le pratiche, ai criteri di esclusione e agli importi riconosciuti (non sempre sufficienti a superare la crisi). Per molte persone sarà difficile rialzarsi da una situazione di enorme difficoltà economica che peggiora di mese in mese e che le obbliga ad intaccare i pochi risparmi o ad indebitarsi", constatano.

E proseguono: "Considerato che le misure restrittive di ordine sanitario, in particolare le chiusure di attività, sembrano prolungarsi oltre la fine di febbraio è necessario che gli aiuti arrivino al più presto e a tutti coloro che ne hanno bisogno".

Alla luce di tutto ciò, pongono alcune domande riguardanti l'IPG Corona:

"1. Quante richieste di IPG Corona sono state inoltrate (suddivise per settore di attività)?
2. Quante richieste di IPG Corona sono state evase (suddivise per settore di attività)?
3. Qual è il tempo medio di evasione di una pratica (per settore di attività)?
4. Quante richieste hanno avuto bisogno di un complemento di informazioni (per settore di attività)?
5. Quante richieste sono state accolte (per settore di attività)?
6. Quante richieste sono state respinte (per settore di attività)?
7. Qual è l’indennità media riconosciuta, giornaliera e complessiva (per settore di attività)?
8. Qual è la situazione negli altri Cantoni?
9. La legge federale conferisce un certo margine ai Cantoni nell’implementazione e nell’erogazione di questi aiuti. Di fronte anche al numero di richieste che hanno avuto bisogno di un complemento di informazioni, tenendo conto delle direttive federali, si intende semplificare l’accesso agli aiuti?".

Poi passano alle indennità di lavoro a tempo ridotto. "Le Organizzazioni non governative attive sul territorio svolgono, tra le varie cose, un importante lavoro di aiuto alle persone più fragili nel mondo, ma anche sul nostro territorio. Si stima che nel 2020 il 68% di queste organizzazioni avrà un bilancio negativo". Le domande relative sono:

"10. In Ticino le ONG hanno avuto accesso per il loro personale alle indennità per il lavoro a tempo ridotto?
11. In caso affermativo, quante ONG (associazioni, fondazioni ecc.) hanno visto riconoscere il lavoro ridotto e quante no.

12. In caso negativo, perché e se si prevede di garantire loro l’accesso (anche retroattivo)?".

"Anche per il settore della cultura si notano delle difficoltà per quanto riguarda il riconoscimento del lavoro ridotto", continuano i gran consiglieri. Che vogliono sapere:

"13. Corrisponde al vero che le indennità di lavoro ridotto non sono concesse alle imprese che godono di sussidi pubblici?
14. In caso affermativo per quale ragione? L’attribuzione di sussidi alle imprese culturali è legata alla realizzazione di uno specifico progetto e viene pertanto sospesa (o annullata) nel caso in cui il progetto non possa avere luogo, lasciando dunque le imprese nell’impossibilità di coprire i costi salariali e di onorare i contratti, esse dovrebbero quindi avere accesso alle indennità di lavoro ridotto. 
15. Corrisponde al vero che agli organizzatori di manifestazioni previste nel corso dei prossimi mesi le indennità di lavoro ridotto vengono negate con la motivazione che non essendoci al momento esplicito divieto per il periodo della manifestazione non vi è ragione di mettere i dipendenti in lavoro ridotto?
16. Se sì, considerato che questa motivazione non tiene in considerazione la realtà professionale del settore né la peculiare situazione di questo momento in cui l’incertezza di fattibilità e condizioni, oltre che la paralisi del settore su scala nazionale ed internazionale, rende impossibile qualsiasi lavoro di pianificazione e influisce inevitabilmente sulle possibilità di lavoro dei dipendenti delle imprese culturali, intende il Consiglio di Stato cambiare la sua valutazione?"

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