BERNA – Cinque domande al Consiglio federale su come intende affrontare la pandemia nei prossimi anni. Le pone in un’interpellanza il consigliere nazionale Marco Romano.
“L'andamento delle infezioni e lo sviluppo della campagna vaccinale mostrano una Svizzera pronta ad un ritorno alla "normalità ante-Covid" già questo autunno – scrive nell’atto parlamentare -. La lotta alla pandemia a livello globale è ancora lontana da tale scenario. La Svizzera è notoriamente un Paese che vive un notevole spostamento di persone in arrivo, partenza e transito, in differenziati ambiti: relazioni personali/famigliari, lavoro, studio, turismo e migrazione economico/politica (asilo). Data questa situazione è evidente che saranno necessarie basi legali specifiche per gestire una situazione non pianificabile e molto mutevole nei prossimi 2-3 anni”.
Seguono le domande al Governo:
1) Il Consiglio federale ha un concetto a riguardo? Si agirà in maniera globale e trasversale o ogni settore coinvolto agirà autonomamente?
2) Il quadro normativo attuale dispone di basi sufficienti per prendere misure nell'ambito della gestione dei flussi di persone da, verso e attraverso la Svizzera negli ambiti citati nel preambolo?
3) Sarà possibile, se sì con quale base legale, limitare l'entrata in Svizzera per motivi personali, di lavoro o di studio a persone provenienti da un Paese o da una regione in un momento specifico nel quale questa vive un livello di contagi pericoloso?
4) La ripartenza della mobilità internazionale e lo sviluppo della pandemia nei Paesi sottosviluppati avrà un effetto sui flussi migratori. Il nostro sistema dell'asilo è pronto a gestire nel 2022 e 2023 un crescente numero di persone in arrivo, tutte maggiormente esposte al Covid rispetto alla popolazione residente? Sono necessarie basi legali specifiche? Saranno consolidati controlli sistematici? È prevedibile un aumento dei costi e della complessità delle procedure? Esiste un piano a riguardo?
5) Nell'ambito turistico è essenziale limitare al minimo gli ostacoli nei confronti di chi desidera scoprire e vivere la Svizzera. D'altro canto il settore rappresenta un oggettivo pericolo per lo sviluppo di nuovi focolai che facilmente (soprattutto tra i giovani meno propensi alla vaccinazione) potrebbero diffondersi anche tra la popolazione residente. Esiste un piano d'azione con misure di prevenzione e, se necessario di contenimento, di focolai preoccupanti? La competenza i dei Cantoni o della Confederazione? Esistono basi legali per eventualmente limitare temporaneamente l'afflusso da una regione o da un Paese?