Sono numeri importanti quelli svelati da uno studio e relativi al 2020. Aumentano le ore di terapia intensiva, un quinto relative ai pazienti col virus, con picchi durante le due ondate della primavera e dell'autunno
BERNA - La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto determinante sui servizi sanitari nel 2020. Sono diminuiti sia il numero di ospedalizzazioni (–5%) sia quello delle persone anziane residenti in una casa per anziani (CPA) medicalizzata (–6%). È invece cresciuto fortemente il numero di decessi negli ospedali (+8%) e ancor più quello nelle CPA medicalizzate (+16%). Negli ospedali sono aumentate anche le ore in terapia intensiva. La pandemia ha inciso anche sulle finanze. Gli ospedali e le CPA medicalizzate hanno chiuso l’anno con disavanzi da record, pari a rispettivamente 800 e 400 milioni di franchi; come confermano le cifre dell’Ufficio federale di statistica (UST).
In circa dodici pagine, la pubblicazione straordinaria intitolata «Impatto della pandemia di COVID-19 sui servizi sanitari nel 2020» illustra in dettaglio come nel 2020 questa malattia abbia inciso sull’attività degli ospedali e delle case per anziani (CPA) medicalizzate, come pure sulle loro finanze. Lo studio presenta inoltre il profilo delle persone ospedalizzate con diagnosi di COVID-19.
Il 3% delle ospedalizzazioni con diagnosi di COVID-19
Nel 2020 sono state registrate 40 871 ospedalizzazioni con diagnosi di COVID-19, il che rappresenta il 3% delle ospedalizzazioni totali, 36 244 delle quali in ospedali e reparti di cure acute. Meno di un quarto delle ospedalizzazioni con COVID-19 sono avvenute in primavera, al momento del primo picco pandemico. È a partire da fine settembre che si è registrata la maggior parte (69%) delle ospedalizzazioni con COVID-19.
Malgrado le suddette ospedalizzazioni con COVID-19, nel 2020 sono stati registrati circa 72 000 ricoveri in meno rispetto agli anni precedenti (–5%). L’80% del calo è concentrato in primavera, come conseguenza dell’obbligo del Consiglio federale di rinunciare ai trattamenti medici non urgenti, come pure dei provvedimenti adottati dagli ospedali per disporre di risorse in modo da poter curare i pazienti affetti da COVID-19.
Calo delle ospedalizzazioni a seconda della malattia
Le ospedalizzazioni per malattie del sistema osteoarticolare sono quelle che hanno registrato il calo maggiore (–8%) rispetto agli anni precedenti. Per queste malattie, all’apice della prima ondata, tra il 23 marzo e il 12 aprile, si sono annoverati quasi tre quarti di ospedalizzazioni in meno rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Si tratta infatti di ospedalizzazioni spesso pianificate e non urgenti.
Tuttavia, nella primavera 2020 è diminuito di circa 4000 unità anche il numero di ospedalizzazioni per tumore (–16%), benché i trattamenti contro il cancro vadano portati avanti senza indugi. A questa contrazione non ha poi fatto seguito un incremento corrispondente, e quindi nel 2020 il numero di ospedalizzazioni per tumore è risultato inferiore del 4% rispetto agli anni precedenti.
Picchi nei reparti di terapia intensiva in primavera e in autunno
Nell’arco dell’anno, il numero di ore in terapia intensiva è invece aumentato del 4%. Quasi un quinto delle ore in terapia intensiva si riferisce a pazienti con COVID-19. Durante i due picchi della pandemia, in primavera e in autunno, il superamento del numero di ore rispetto ai valori medi degli anni precedenti è stato più marcato, a riprova del sovraccarico di questi servizi.
Le ospedalizzazioni che hanno avuto luogo tra il 16 marzo e il 5 aprile hanno totalizzato il 51% di ore in terapia intensiva in più rispetto a quelle registrate nello stesso periodo degli anni precedenti. Tra il 26 ottobre e il 22 novembre il numero di ore in terapia intensiva è stato di quasi il 42% superiore rispetto ai valori medi osservati gli anni precedenti.
Meno ammissioni anche nelle CPA medicalizzate
Nel 2020 sono diminuite anche le ammissioni nelle CPA medicalizzate. Per i soggiorni lunghi questo calo è pari al 3% rispetto all’anno precedente, concentrandosi sostanzialmente tra la fine di marzo e l’inizio di maggio. Per i soggiorni brevi la diminuzione è ancora più accentuata (–18%) e, dopo una forte contrazione in primavera, è proseguita per tutto il resto dell’anno.
In autunno 50% di decessi in più negli ospedali
Rispetto agli anni precedenti, il 2020 è stato caratterizzato da un forte aumento del numero di decessi negli ospedali (+2015, +8%) e ancor più nelle CPA medicalizzate (+4978, +16%). È in autunno, durante il secondo picco pandemico, che è stata osservata la maggior parte della sovramortalità: dall’inizio di novembre il numero di decessi negli ospedali ha superato di oltre il 50% quello degli anni precedenti; nelle CPA medicalizzate, da metà ottobre questa eccedenza ha superato l’80%.
Erosione dei disavanzi degli ospedali e delle CPA medicalizzate
Rispetto all’anno precedente, gli ospedali hanno chiuso il 2020 con un deficit finanziario in rialzo del 44% per l’intero sistema, corrispondente a oltre 800 milioni di franchi, per il quale solo il 7% (55 mio. di fr.) presentava una copertura. Nel 2020, fatto senza precedenti dal 2012, i redditi generati dalle prestazioni ai pazienti sono diminuiti di oltre 300 milioni di franchi (–1%).
Anche le CPA medicalizzate hanno chiuso l’anno con un deficit rispetto all’anno precedente, segnatamente di 380 milioni di franchi (+25%). La degradazione è stata particolarmente sensibile per le CPA medicalizzate della Regione del Lemano, dove la parte degli istituti deficitari è passata dal 31% nel 2019 al 49% nel 2020. Solo un terzo di questo deficit è stato sanato grazie agli enti pubblici e a fondi privati.
Spesso gravi i pazienti ricoverati con COVID-19
I pazienti con COVID-19 hanno corso un rischio doppio di dover essere ricoverati in terapia intensiva (il 12 contro il 5%) rispetto alle altre ospedalizzazioni. Il tempo che vi hanno trascorso è tre volte maggiore (in media 232 ore contro 72). Una volta ricoverati in terapia intensiva, i pazienti con COVID-19 hanno rischiato di essere intubati quattro volte più di quelli senza (il 40 contro il 9%). Infine, per i pazienti con COVID-19, la probabilità di morire in ospedale è cinque volte superiore rispetto agli altri pazienti (il 12,4 contro il 2,4%).
I costi delle ospedalizzazioni con COVID-19 riflettono l’intensità dei trattamenti che si sono resi necessari: si sono attestati quasi al doppio di quelli per le ospedalizzazioni senza COVID-19 (22 978 contro 12 613 fr.). Il costo medio delle ospedalizzazioni con COVID-19 che hanno richiesto un ricovero in terapia intensiva ammonta a 73 532 franchi; per quelle che hanno richiesto l’intubazione raggiunge i 107 877 franchi.