Per il Governo del paese il suo non essere vaccinato e le sue opinioni potevano essere un pericolo per l'ordine pubblico. Il legale del tennista ha sottolineato come lo stesso non abbia mai espresso posizioni no-vax
MELBOURNE - Questa volta è finita: Novak Djokovic non potrà giocare gli Australian Open e dovrà lasciare l'Australia. La lunga battaglia legale che ha avuto enorme eco in tutto il mondo è finita con la sconfitta del tennista. Non è vaccinato e ha commesso degli errori nel compilare i documenti di richiesta di visto, non può restare nel Paese.
Il serbo aveva ottenuto il visto grazie a una esenzione medica dall'obbligo vaccinale ma poi quando era arrivato in Australia era stato bloccato sull'aereo e collocato in un centro detenzione. Aveva contestato l'espulsione con un ricorso che aveva inizialmente vinto ma ora, di fronte ai giudici James Allsop, Anthony Besanko e David O’Callaghan, in una udienza online cominciata alle 9.30 ora locale, ha perso. Dovrà anche pagare le spese legali, ha stabilito la Corte federale.
Per il Governo. Djokovic, non vaccinato, è una minaccia all'ordine pubblico e potrebbe creare disordini. Peraltro, l'aver violato l'isoamento quando era positivo confermerebbe la tesi. L'avvocato del tennista ha ribattuto che lo stesso non ha mai espresso opinioni no-vax e non è mai stato associato al movimento.
Non è bastato. La scelta di non vaccinarsi e gli errori nella compilazione dei documenti da viaggio gli costano gli Australian Open, nel cui tabellone era stato inserito.
Questa volta, Nole, seppur a malincuore e con delusione, accetta la decisione e ha fatto sapere che collaborerà con le autorità in merito alla sua partenza dall'Australia.