CS NEWS
Credit Suisse, lo studio sulla piazza finanziaria svizzera: dalla crisi alla crescita. Urs Rohner: "Occorre adottare diverse misure di politica economica"
Nello studio, gli autori si concentrano su quattro ambiti normativi, che risultano di particolare importanza per l'ulteriore sviluppo della piazza finanziaria svizzera nel medio-lungo termine: il miglioramento dei processi di regolamentazione e un'efficace attuazione degli standard internazionali; l'accesso al mercato; la finanza sostenibile e la digitalizzazione
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Zurigo – Negli ultimi anni, il perdurare del contesto di tassi bassi e l'introduzione di nuove regolamentazioni seguita alla crisi finanziaria hanno influito in misura considerevole sull'attività chiave delle banche, lasciando un segno anche sulla redditività. Grazie alle misure adottate e al migliore andamento dei mercati, le prospettive sono ora più ottimistiche e il settore bancario dovrebbe tornare a imboccare un sentiero di moderata crescita. Lo conferma lo studio sulla piazza finanziaria svizzera pubblicato oggi da Credit Suisse. Come nelle precedenti edizioni, lo studio fornisce proposte concrete per mantenere ed eventualmente incrementare la competitività della piazza finanziaria svizzera.

Oggi, come ogni due anni dal 2012, Credit Suisse ha pubblicato uno studio sulla piazza finanziaria svizzera, con l'intento di fornire un contributo costruttivo al dibattito sul futuro della stessa. Urs Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse Group che ha avviato la serie di pubblicazioni nel 2012, dichiara: "Per la piazza finanziaria svizzera è fondamentale affermarsi in qualità di piazza leader a livello mondiale nella gestione di patrimoni privati e nell'asset management. Al fine di mantenere intatta l'attrattiva dell'ubicazione svizzera e la competitività della nostra piazza finanziaria, occorre ora adottare diverse misure di politica economica. Nel nostro studio presentiamo alcune raccomandazioni d'intervento per gli attori coinvolti".

Superati periodi difficili

La piazza finanziaria svizzera esce da un periodo ricco di sfide: crisi finanziaria mondiale, crisi dell'euro, bassi tassi d'interesse, passaggio alla strategia del denaro pulito e inasprimento della regolamentazione sono state solo alcune delle numerose sfide degli ultimi dieci anni. Il contributo del settore finanziario al prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera è sceso di conseguenza da oltre l'11% nel 2007 al 9% nel 2017, ma la piazza finanziaria ha risposto alle sfide e ha saputo far fronte a numerosi cambiamenti strutturali.

Ne è un esempio il numero di dipendenti: il grado di occupazione nelle banche, ad esempio, ha subito un calo negli ultimi anni e solo grazie alla solida crescita del settore assicurativo, sostenuto dai rami riassicurazioni e assicurazioni di cose, è riuscito se non altro a stabilizzarsi nell'intero settore finanziario intorno ai 215 000 equivalenti a tempo pieno. L'Intensità del processo di consolidamento nel settore bancario si riflette anche nel fatto che oggi le banche sono quasi 70 in meno rispetto a dieci anni fa, anche perché più di 40 banche straniere hanno lasciato il mercato svizzero.

L'attività di gestione patrimoniale diventa sempre più importante

Secondo Credit Suisse, grazie anche alle misure fin qui adottate e al contesto di mercato in miglioramento a livello globale, le prospettive per la piazza finanziaria svizzera sono più ottimistiche rispetto a due anni fa e il settore bancario dovrebbe tornare a imboccare un sentiero di moderata crescita. I margini dell'attività creditizia si manterranno per il momento probabilmente bassi, anche se in un paio d'anni la curva dei tassi dovrebbe essere nuovamente più ripida e tornare in terreno positivo.

Secondo le analisi di Credit Suisse, infatti, la redditività delle banche orientate al mercato interno reagisce generalmente solo in misura contenuta a un incremento degli interessi e a un irripidimento della curva dei tassi. L'intensità della concorrenza nelle operazioni di credito rimane inoltre elevata e la crescita del credito ipotecario dovrebbe tendenzialmente rallentare, stando alle analisi di Credit Suisse, ma il ciclo immobiliare dovrebbe ormai aver superato il suo apice mentre i requisiti normativi più severi continuano a frenare la crescita. Nel settore della gestione patrimoniale, tuttavia, la Svizzera dovrebbe essere in grado di partecipare attivamente alla crescita globale.

Credit Suisse prevede che il patrimonio internazionale gestito sulla piazza finanziaria elvetica crescerà dagli attuali ca. CHF 2700 miliardi a ca. CHF 3100 miliardi entro il 2021. Anche il patrimonio gestito dei clienti svizzeri dovrebbe aumentare: entro il 2021 tale importo potrebbe passare da 3300 a 3700 miliardi di franchi semplicemente grazie all'incremento di valore dei patrimoni gestiti oggi. Al tempo stesso le misure volte ad aumentare l'efficienza dovrebbero sostenere la redditività delle banche svizzere in generale, mentre i costi per l'attuazione di altri provvedimenti, ad esempio nell'ambito della compliance, dovrebbero tendere a una diminuzione. Inoltre, grazie a una migliore base di capitale, le banche sono ora più solide che in passato, il che dovrebbe rafforzare la loro posizione nelle attività fuori bilancio in generale e nel private banking in particolare.

Contesto normativo in continua evoluzione

Nello studio attuale gli autori si concentrano su quattro ambiti normativi, che risultano di particolare importanza per l'ulteriore sviluppo della piazza finanziaria svizzera nel medio-lungo termine: 1) il miglioramento dei processi di regolamentazione e un'efficace attuazione degli standard internazionali, 2) l'accesso al mercato, 3) la finanza sostenibile e 4) la digitalizzazione. Per ciascuno di questi quattro campi d'intervento vengono elaborate delle raccomandazioni operative concrete.

    • Per quanto riguarda il processo di regolamentazione, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento del Consiglio federale nel posizionamento della rappresentanza svizzera presso gli organismi di normazione internazionali. Inoltre l'attuazione degli standard sovranazionali, sia in termini di tempo sia a livello contenutistico, dovrebbe svolgersi all'unisono con le principali piazze finanziarie comparabili.
       
    • Per quanto concerne l'accesso al mercato, la Svizzera necessita - ove opportuno e sensato - di regolamenti equivalenti a quelli dell'UE. Inoltre, sarebbe auspicabile un accordo con l'UE volto a completare rapidamente e sulla base di criteri tecnici oggettivi le procedure per il riconoscimento delle equivalenze. Sul medio e lungo periodo si deve puntare a garantire l'accesso al mercato interno dell'UE/SEE o a un suo potenziamento anche tenendo conto di eventuali nuove opzioni. Infine, occorre perseguire accordi bilaterali volti a migliorare l'accesso ai principali mercati chiave e, in particolare, a quello della Gran Bretagna. 
       
    • Nell'ambito della finanza sostenibile, è auspicabile beneficiare degli sviluppi internazionali e contribuire a plasmarli, evitando di adottare soluzioni speciali esclusive della Svizzera.
       
    • Inoltre si raccomanda di portare avanti speditamente gli attuali lavori per l'adeguamento delle condizioni quadro nel settore fintech. La digitalizzazione renderà inoltre necessarie modifiche normative oggi non prevedibili. Occorre garantire una risposta rapida e adeguata ai cambiamenti del contesto tecnico ed economico attraverso uno stretto dialogo tra le varie parti interessate, tenendo conto dei principi fondamentali di una buona regolamentazione (necessità, rapporto costi-benefici, neutralità rispetto alla concorrenza).
Il sistema previdenziale svizzero in piena trasformazione

Lo studio sulla piazza finanziaria di quest'anno comprende un'analisi approfondita del sistema previdenziale svizzero e delle sue sfide future. Secondo gli autori, l'evoluzione demografica e i nuovi modelli di lavoro richiedono un ripensamento e flessibilità politica rispetto agli schemi previdenziali svizzeri. Per mantenere l’attuale buona situazione sono necessari incentivi mirati per i regimi previdenziali volontari del 2° e 3° pilastro e un contratto generazionale efficace. Credit Suisse vede del potenziale nella pianificazione integrata di previdenza e patrimonio, ambito di responsabilità naturale delle banche. La maggiore importanza attribuita alla responsabilità personale nella previdenza professionale comporta inevitabilmente una maggiore necessità di consulenza per gli assicurati. È più che mai necessario occuparsi tempestivamente delle lacune previdenziali e individuare soluzioni adeguate.

La pubblicazione "Finanzplatz Schweiz" è disponibile su Internet nelle lingue tedesco, francese e inglese all'indirizzo: http://publications.credit-suisse.com/index.cfm/publikationen-shop/schweizer-wirtschaft/
Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

EVENTI & SPETTACOLI

La magia dell’inverno sul Monte Generoso: sconti e novità per tutti

22 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

Tutto pronto per l'inizio di Vini in Villa a Lugano

22 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

Flavio Sala: “L’Ultima Sciances”. Perché la vita affettiva non va in pensione

21 NOVEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

Autodifesa ed empowerment: un corso di Krav Maga dedicato alle donne

19 NOVEMBRE 2024
LETTURE

“Ticinesi a Parigi”: Una Ville Lumière nostrana

14 NOVEMBRE 2024
VETRINA

Ecco i vincitori del "Premio BancaStato per la Sostenibilità Aziendale"

12 NOVEMBRE 2024
LiberaTV+

ANALISI

Il Governo stanco e i pensieri elettorali

18 NOVEMBRE 2024
LISCIO E MACCHIATO

SSR, Susanne Wille vuol tagliare mille posti. Pedrazzini: "Piano scioccante"

21 NOVEMBRE 2024
ENIGMA

La "democrazia" dei nuovi oligarchi. Dove vogliono portarci Musk e soci?

17 NOVEMBRE 2024