VIA SICURA
Dopo il nostro articolo sulle 'purghe di Via Sicura', ecco le prime reazioni politiche. Regazzi: "Una legge che ha assunto dimensioni vessatorie". Quadri: "Fatta con i piedi, per non citare altre parti anatomiche". Marchesi: "Usa il cannone per ammazzare
Il nostro articolo odierno sulla Grande Purga di Via Sicura ha suscitato diverse reazioni, anche da parte di politici. Il tema è complesso, ma chiarissima è la volontà persecutoria di questo insieme di misure legislative che stanno criminalizzando gli automobilisti
LUGANO – Il nostro articolo odierno sulla Grande Purga di Via Sicura (
) ha suscitato diverse reazioni, anche da parte di politici. Il tema è complesso, ma chiarissima è la volontà persecutoria di questo insieme di misure legislative che stanno criminalizzando gli automobilisti. Riportiamo alcune opinioni scritte su Facebook dai consiglieri nazionali Fabio Regazzi e Lorenzo Quadri, dal presidente dell’UDC Piero Marchesi e dall’ex deputato Armando Boneff, invitandovi a raccontarci le vostre esperienze, senza avere paura del Sistema. Alien esiste soltanto nella nostra immaginazione!

Con la solita e sacrosante premessa: riteniamo che coloro che mettono in pericolo la vita altrui o pensano che le strade ticinesi siano circuiti di Formula 1 o di Moto GP vanno severamente sanzionati. Ma le sanzioni, appunto, non devono diventare delle ‘purghe’ staliniane o dei percorsi di degrado e di persecuzione personale.

La logica del randello e dell’olio di ricino, o del Gulag, non deve trovare spazio in una società complessa ma sostanzialmente civile come la nostra.

E rassicuriamo chi pensa che i nostri articoli siano ‘interessati’ o ‘suggeriti’: nessun suggeritore, nessun interesse se non quello della libertà, del desiderio di vivere in una società in cui l’educazione e la prevenzione non passano dal terrore. Il terrore lo lasciamo ad altre culture.

Non abbiamo iniziato un'inchiesta giornalistica. Abbiamo iniziato una campagna stampa.

Fabio Regazzi, consigliere nazionale PPD

“Riflessioni pertinenti quelle proposte da Marco Bazzi e Andrea Leoni su Via Sicura. Su questo tema ho promosso diversi atti parlamentari e in particolare un'iniziativa per attenuare alcuni eccessi di questa legge che ha assunto una dimensione vessatoria e punitiva. Purtroppo, dopo che questa iniziativa è stata accolta dal Consiglio nazionale, agli Stati è stata inspiegabilmente bocciata. Il Consiglio federale è stato comunque incaricato di presentare un rapporto su Via Sicura con eventuali correttivi. Ora attendiamo cosa scaturirà da questo rapporto e poi deciderò se ritornare alla carica”.

Lorenzo Quadri, consigliere nazionale Lega

“Trattasi di legislazione fatta con i piedi (per non citare altre parti anatomiche) sotto il ricatto morale del populismo di sinistra, che additava i contrari al bidone Via Sicura come spregevoli protettori dei pirati della strada. Per non dire delle monumentali panzane che sono state vendute dal Dipartimento Leuthard: "Si vogliono sanzionare duramente i pochi, veri pirati della strada, non certo i normali automobilisti che sgarrano una volta". Questa fanfaluca è stata raccontata in centinaia di salse. Risultato: un eccesso di velocità senza alcuna conseguenza pratica viene sanzionato più duramente di una rapina. E, mentre i sostenitori della jihad, grazie a scandalose sentenze buoniste-coglioniste, vengono condannati a pene sospese, gli automobilisti vanno in prigione. Il bello è che inizialmente via sicura doveva servire a sanzionare i dementi che fanno le corse in autostrada: i quali, ma tu guarda i casi della vita, sono tutti giovani stranieri (ma come: immigrazione non era uguale a ricchezza? Oppure è più uguale a delinquenza?). Ed invece si è trasformata nella criminalizzazione generalizzata degli automobilisti. E guai a voler cambiare qualcosa: i finti moralisti rossoverdi azionano la macchina del fango contro chi osa difendere i conducenti, colpevoli per definizione: ostinarsi ad usare l'auto non è politicamente corretto per cui voi, automobilastri viziosi, meritate di diventare oggetto di un bel safari alla strega.

Inutile dire che in Consiglio nazionale gli unici a votare contro il bidone via sicura furono i deputati di Udc e Lega.

Piero Marchesi, presidente UDC Ticino

“Condivido in toto l'opinione di Bazzi e Leoni sulla sciagurata legge Via Sicura. L'automobilista che infrange il codice della circolazione deve essere sanzionato, certo. Ma con Via Sicura manca la proporzionalità, la considerazione delle attenuanti, la valutazione oggettiva delle varie situazioni. Questa legge usa il cannone per tutti, anche per ammazzare le mosche. Va cambiata quanto prima, in favore di una versione più equa e coerente”.

Armando Boneff, ex deputato PPD

“Sono perfettamente d'accordo con gli estensori dell'articolo, ma faccio notare che la stessa macchina infernale sta invadendo altre sfere della vita del cittadino creando un pericolosissimo "pensiero unico" sul quale non si può disquisire senza essere lapidati”.

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