“Biasimiamo sproporzionata attenzione e speculazione mediatica data alla vicenda”, scrive il club, chiarendo la situazione del tesserato che sta bene e probabilmente presto riprenderà gli allenamenti
LUGANO – Positivo in Ticino il 22 maggio, sia al test del tampone (Striscio naso-faringe) che al test della sierologia (Anti-SARS-COV-2 IgG) (qesto, tra le altre cose, sta ad indicare una forte probabilità che la malattia fosse nella sua parte conclusiva, ovvero nella fase di remissione), ma negativo ad un secondo tampone, eseguito il giorno dopo, in un altro Cantone.
Singolare è il caso del calciatore del Lugano positivo al Coronavirus. In seguito ad alcune voci, che la dirigenza condanna come “sproporzionata attenzione e speculazione mediatica data alla vicenda”, il club bianconero ha voluto fornire alcune spiegazioni.
Dopo la positività in Ticino, è stata seguita alla lettera la direttiva del medico cantonale: il laboratorio ha trasmesso immediatamente i risultati all’ufficio del medico cantonale e sono stati tracciati i contatti (Contact Tracing).
E la negatività in un altro Cantone? Spiega il Team Doctor dell’FC Lugano Dr. med. Marco Marano:”Come staff medico dell’FC Lugano abbiamo deciso di sottoporre i giocatori e lo staff al test del tampone e della sierologia per la ricerca del COVID-19 poiché da un punto di vista medico riteniamo che avere queste informazioni sia fondamentale prima di riprendere le attività fisiche ad alta intensità. In particolare, riteniamo importante sapere quali giocatori siano stati positivi per poterli poi sottoporre ad approfondimenti di natura cardiovascolare, considerando il rischio di miocarditi correlate al COVID-19 (come recentemente pubblicato sulla rispettabile JAMA Cardiology il 13 maggio 2020 e successivamente in vari articoli correlati sul British Journal of Sports Medicine). Partendo da questa prima premessa, riteniamo che la scelta della società di seguire le nostre indicazioni sia encomiabile e vada presa da esempio”.
“Da un punto di vista tecnico, abbiamo sottoposto i giocatori al tampone per la ricerca dell’infezione in fase acuta, ed alla sierologia, per la ricerca degli anticorpi (IgG) e quindi di un’infezione precedente. Un’altra premessa doverosa è che ci siamo affidati ad un laboratorio certificato dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica, che ha tra l’altro un’esperienza internazionale riconosciuta (Synlab) e che ha fatto migliaia di tamponi e test sierologici per il Cantone. Lo scorso venerdì un calciatore è risultato positivo al tampone, aveva quindi l’infezione ancora in fase attiva al momento dell’esame. A questo vanno aggiunte due cose molto importanti: Lo stesso giocatore al momento della positività al tampone aveva anche la positività delle Immunoglobuline (IgG). La sera stessa, avendo ricevuto la notizia della positività al tampone, la responsabile del laboratorio ci ha contattato per farci notare che la carica virale presente sul tampone era molto bassa e che il paziente aveva anche la positività per le immunoglobuline, quindi per gli anticorpi, pertanto si trattava certamente di un’infezione in fase attiva ma già presente da un po’ di tempo”.
E per quanto concerne la negatività? “È assolutamente possibile avere una negativizzazione del tampone anche dopo poche ore dal primo test se, come detto, ci si trova già in una fase terminale dell’infezione (cosa che per noi era nota sin da subito).• È anche assolutamente possibile che un tampone si negativizzi poiché l’apparecchio utilizzato in un secondo momento non ha la stessa sensibilità del primo (non sappiamo che sensibilità abbia il secondo apparecchio, mentre siamo a conoscenza del fatto che il primo fosse estremamente sensibile). È infine assolutamente possibile avere un falso negativo, ad esempio se il tampone non viene eseguito correttamente: il numero di falsi negativi è, in percentuale, decisamente più alto dei falsi positivi. Queste osservazioni per sottolineare la nostra assoluta professionalità al fronte di chi sta cercando di gettare discredito sul nostro operato”.
Il calciatore sta bene, è stato isolato per 10 giorni ed è stato attivato il Contact Tracing. “Non essendo previsto, secondo le norme federali, l’esecuzione del secondo tampone dopo la positività, la quarantena terminerà allo scadere del decimo giorno indipendentemente dal riscontro di altri tamponi negativi eseguiti successivamente, salvo controindicazioni dell’ufficio del medico cantonale. Il paziente si trova in un buono stato di salute e dopo il decimo giorno di isolamento, dopo che sarà sottoposto a tutti gli approfondimenti cardiovascolari del caso, riprenderà ad allenarsi con la squadra”, termina il medico.