L'ex attaccante della Nazionale ha avviato le pratiche di divorzio dalla moglie e sentiva il bisogno di rimanere accanto alla sua bambina, che frequenta l'asilo. "Non era il momento opportuno per tornare al Lugano. Gioco nel Mendrisio, ma..."
MENDRISIO - Dopo una carriera sfavillante, con quasi 200 gol ai massimi livelli, ha detto addio al calcio di alto livello, quasi in silenzio. Mario Gavvranovic, ex attaccante della Nazionale, ora gioca nel Mendrisio, anche se non sa per quanto. E svela in una conferenza stampa i motivi delle sue scelte.
Che sono privati, anche dolorosi, delicati. Gavranovic, in un momento particolare della sua vita famigliare, non vuole più lasciare il Ticino. "Il mio ritiro è stato dettato da ragioni private, di natura famigliare. Al termine della scorsa estate ho avviato le procedure di divorzio da mia moglie. E se ho deciso di fermarmi il motivo è quindi solo uno: mia figlia, che ha iniziato l'asilo, e al cui fianco volevo e voglio restare", ha spiegato. Per lui, andare oltre Cantone "non era più una opzione".
Non c'è stata la possibilità di continuare in un club ticinese, a partire dal Lugano, dove era partito. "Non era il momento opportuno". E allora ha deciso altrimenti, per amore della sua bambina. Ma anche il suo corpo gli sta imponendo di fermarsi del tutto. Gioca nel Mendrisio, infatti, ma "dopo diversi mesi d'inattività, il mio corpo sta lanciando segnali inequivocabili. Spero di poter aiutare la squadra sino al termine della stagione. Oltre, invece, credo che non sarà possibile". Per cui, al più tardi tra qualche mese, la sua carriera, a ogni livello, si chiuderà definitivamente.