CRONACA
Stasera si apre il Festival. Chatrian: "Speriamo nel tempo". Intanto "canta" con Capossela
In programma 250 film provenienti da oltre 40 paesi. Diversi attori sfileranno sul palco di Piazza Grande. Tra i quali Christopher Lee, che sarà premiato questa sera in piazza

LOCARNO – Si apre ufficialmente questa sera con la prima proiezione in piazza la 66esima edizione del Festival di Locarno. Con un nuovo direttore, Carlo Chatrian. Gli abbiamo chiesto quali sono le sue prime impressioni. “È ancora presto per parlarne, il vero inizio del Festival sarà questa sera. Le serate che l’hanno preceduto sono state un po’ un aperitivo, perciò dobbiamo attendere e vedere come andrà questa prima serata. Per il momento lo sguardo va in alto a vedere se il tempo regge.”

In programma 250 film provenienti da oltre 40 paesi. Diversi attori sfileranno sul palco di Piazza Grande. Da Christopher Lee – che sarà premiato questa sera - a Sergio Castellitto. Tra gli ospiti di rilievo, anche il grande regista tedesco Werner Herzog, al quale verrà consegnato il Pardo d’onore.

E un primo assaggio del Festival si è tenuto oggi allo spazio Magnolia. Durante una conferenza pubblica è stato presentato il film “Indebito” di Andrea Segre. 
Oltre al regista c’era il cantautore italiano Vinicio Capossela, tra i protagonisti della pellicola. È stata l’occasione per fare alcune riflessioni sulla musica, sull’importanza delle parole, sul mondo del cinema, ma anche sulla crisi e su come colpisca il singolo.

“Già, perché questo film non parla solo della Grecia, ma parla dei problemi che stanno affliggendo l’intera Europa negli ultimi anni. – ha detto Capossela –. Noi abbiamo seguito la gente nei luoghi e nei momenti in cui più si mette a nudo, quando è di fronte alla musica, al cibo, al vino. È sì un film sulla musica e sulla Grecia, ma credo abbia una valenza più generale per i temi che affronta: si parla sempre dei problemi del macrodebito, ma poco di quelli causati al singolo dal suo microdebito.”

E Segre ha aggiunto: “Tra i protagonisti del film ci sono molti ragazzi giovani di nemmeno trent’anni. Guardando il film conoscerete Aneta, per lei la musica è vitale: le impedisce di sentirsi sola. Il rebetiko fa capire a questi giovani che i problemi che vivono sono già stati vissuti da altre persone e in altri tempi, ma soprattutto sono già stati elaborati ed è questo che dona loro nuova forza.”

“Questo film spero vi arrivi come un sussurro – ha detto Chatrian in risposta alla domanda sulla scelta di questa pellicola per l’apertura ufficiale del Festival –. Ma è innegabile che abbia risonanze con gli elementi che il cinema porta: c’è il senso profondo del viaggiare che Vinicio e la sua musica incarnano perfettamente. L’arte del cinema è nata proprio come la possibilità di un viaggio per chi era costretto a stare lì fermo seduto.”

Il film è appunto un viaggio musicale nella Grecia colpita dalla crisi sulle tracce del rebetiko, la musica della ribellione. Segre e Capossela incontrano questi musicisti e dipingono un ritratto tragico del paese culla della cultura europea in cui, nonostante la crisi stia lasciando segni profondi, restano il rebetiko e la voglia di ribellarsi.
Alla prima di oggi, svoltasi al palazzetto Fevi, è seguito un breve concerto del cantautore accompagnato proprio da alcuni dei musicisti protagonisti del film.

IB

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