Ancora una rapina ad Ascona. Ancora a una gioielleria. Ancora alla Charly Zenger. Ancora lituani. Il titolare, Alfredo Paganetti sbotta: "Non è possibile! Colpo sventato solo grazie alla prontezza delle mie commesse e alla tempestività della Polizia"
Gli inquirenti hanno fatto sapere intanto che i tre arrestati sono un 16enne, un 17enne e un 28enne lituani
Foto: TiPress/Carlo Reguzzi
Ancora da lui. Ancora alla gioielleria Charly Zenger, come tre anni fa. Ma questa volta i rapinatori sono stati presi prima che potessero mettere a segno il colpo. Rapina tentata, dunque, ma sempre rapina. Come poco più di un mese fa, quando i malviventi presero di mira la gioielleria Herschmann, che si trova a poche decine di metri dalla Charley Zenger, sul lungolago. E ancora una volta i banditi sono lituani. Lituani come i tre arrestati il mese scorso (ma un loro complice è sparito col bottino). Gli inquirenti hanno fatto sapere intanto che i tre arrestati sono un 16enne, un 17enne e un 28enne lituani.
Alfredo Paganetti, titolare del negozio, sbotta: “Non è possibile – dice a liberatv - che Ascona sia diventato il costante obiettivo di questi rapinatori, sempre provenienti dall’Est. Questa volta è andata bene: il colpo è stato sventato grazie alla prontezza delle mie due commesse, che hanno dato l’allarme, e al tempestivo intervento della polizia, che un paio di minuti dopo era già sul posto. Un plauso alle forze dell’ordine, dunque”.
Paganetti racconta come si sono svolti i fatti. Due giovani hanno suonato il campanello e sono entrati in negozio. Hanno iniziato a curiosare tra le vetrine, perché c’erano già due clienti e probabilmente aspettavano che uscissero prima di passare all’azione. Erano nervosi e parlavano tra di loro in modo strano, per cui le commesse hanno capito che non erano veri clienti e hanno schiacciato il bottone dell’allarme.
La polizia ha arrestato non solo i due malviventi (uno dei quali aveva una pistola, forse vera forse 'giocattolo') ma anche un loro complice che faceva il palo fuori dal negozio.
Rapina sventata, dunque, ma Paganetti è comunque furibondo: “Un anno fa – dice - ho fatto venire ad Ascona i rappresentanti della ditta di sicurezza che gestisce la sorveglianza dei negozi nel centro di Lugano. Ho chiesto ai miei colleghi commercianti se erano disposti a firmare un accordo con la ditta; l’operazione sarebbe costata due o tremila franchi all’anno per negozio, se tutti avessero aderito. Ma ho dovuto rinunciare per mancanza di sostegno da parte dei colleghi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: due rapine in due mesi. E a chi pensa che tanto alla fine tocca sempre alle gioiellerie, dico che questi fatti minano il senso di sicurezza non solo della popolazione ma anche dei turisti, e di turismo ad Ascona viviamo tutti”.