L'Hockey Club Lugano sul municipale arrestato per atti sessuali con fanciulli: "Ha collaborato con noi come aiuto allenatore volontario fino al 2012. Siamo colpiti e turbati. Collaboriamo con gli inquirenti". Gli abusi sarebbero avvenuti in ambito sportiv
La società ha convocato le famiglie dei ragazzi minorenni che nel corso degli anni hanno avuto la persona indagata come aiuto allenatore per una riunione informativa alla presenza di una rappresentanza della Polizia Cantonale
LUGANO - Il docente e municipale di Canobbio arrestato negli scorsi giorni con l’accusa di atti sessuali con fanciulli ha collaborato tra il 2004 e il 2012 con l'Hockey Club Lugano, con la funzione di aiuto allenatore della sezione giovanile. E proprio in questo ambito avrebbe commesso i reati di cui è accusato.
La direzione dell’HCL ha diffuso una nota stampa affermando di essere stata informata nei giorni scorsi dalla Sezione Reati contro l'integrità delle persone della Polizia Cantonale in merito all'apertura di un procedimento penale nei confronti del 52enne.
"In un contesto particolarmente delicato come quello di una società sportiva in cui oltre 400 ragazzi tra i 4 e i 20 anni praticano quotidianamente l'hockey su ghiaccio – si legge nella nota -, la notizia ha particolarmente colpito e turbato tutti coloro che hanno a cuore la sana crescita sportiva ma soprattutto umana dei ragazzi”.
La collaborazione tra l'Hockey Club Lugano e l'indagato si era comunque interrotta "per motivi che nulla hanno a che fare con i fatti dell'attuale procedimento penale. La società bianconera si è messa a disposizione delle autorità inquirenti. Nel contempo ha subito convocato le famiglie dei ragazzi minorenni che giocano tuttora nell'HCL che nel corso degli anni hanno avuto la persona indagata come aiuto allenatore per una riunione informativa alla presenza di una rappresentanza della Polizia Cantonale e della direttrice dell'ASPI (Fondazione della Svizzera Italiana per l'Aiuto, il Sostegno e la Protezione dell'Infanzia), Dr. Med. Myriam Caranzano-Maître.
Per queste famiglie, come pure per quelle dei ragazzi che non sono più attivi in seno al club, la società ha inoltre predisposto un servizio di sostegno attivo da subito tramite l'ASPI (raggiungibile al numero telefonico 091/943.57.47 oppure all'indirizzo email info@aspi.ch) ed è inoltre in grado di fornire le coordinate per un'eventuale consulenza legale e i contatti con gli inquirenti della Sezione dei Reati contro l'Integrità delle Persone della Polizia Cantonale”.