Altro che 'Uccelli di rovo'! In una parrocchia di Padova scoppia un clamoroso scandalo e vengono alla luce le sette amanti di don Andrea. E una donna denuncia minacce, viaggi scambisti a Cap D'Adge e prostituzione. Gli inquirenti scoprono in canonica un c
Il caso è scoppiato in seguito alla denuncia sporta da una madre di famiglia di 49 anni che il 6 dicembre ha rivelato i suoi segreti ai carabinieri: “Ho una storia d’amore con il parroco dal 2012, ma è diventata così violenta che sono finita all’ospedale"
PADOVA – Altro che ‘Uccelli di rovo’! A Padova, nella una piccola parrocchia popolare di San Lazzaro, che conta 1.500 anime, succedono cose oltre i confini della realtà! Una decina di anni fa il parroco, don Paolo Spoladore, fu allontanato per un epidosio di paternità, ma il suo successore, don Andrea Contin, 49 anni, ha dato la stura a uno scandalo ben più clamoroso. Ex avvocato approdato in tarda età al sacerdozio è accusato dalla Procura di Padova di tre reati, come racconta il Corriere della Sera: violenza privata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e porto abusivo d’armi.
Il caso è scoppiato in seguito alla denuncia sporta da una madre di famiglia di 49 anni che il 6 dicembre ha rivelato i suoi segreti ai carabinieri: “Ho una storia d’amore con il parroco dal 2012, ma è diventata così violenta che sono finita all’ospedale. Io non stavo cercando uomini o relazioni, ero impegnata in parrocchia con il volontariato”.
La donna ha raccontato di rapporti sessuali anomali in canonica, di incontri con altri uomini organizzati dal prete anche all’estero, in Croazia e nel villaggio francese di Cap d’Adge, capitale europea degli scambisti. La donna teme inoltre di essere entrata in un giro di prostituzione, perché uno dei partner occasionali presentatogli dal parroco le offriva del denaro. Ha poi denunciato di aver subito delle minacce con un coltello e con la pistola, e a parlato di un filmino hard che sarebbe stato mostrato pubblicamente se lei avesse rivelato la storia.
Tutto vero? Chi lo sa… Sta di fatto che durante le perquisizioni gli inquirenti padovani hanno trovato in una stanzetta chiusa a chiave all’ultimo piano della canonica un campionario da sexy shop: stivali di gomma col tacco, collari, bustini, manette, corsetti e sex toys.
E non è tutto: nell’agenda di don Andrea i carabinieri hanno trovato i nomi di diverse donne: sei di loro, inconsapevoli delle altre, hanno confessato di aver avuto rapporti consenzienti con il prete. Tutte hanno affermato che il primo approccio con il sacerdote è avvenuto in un momento di crisi coniugale o di debolezza. Intanto il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha chiesto le dimissioni del sacerdote, che ha cambiato aria.
La Curia di Padova non era all’oscuro: in seguito ad alcune segnalazioni aveva avviato un’indagine “previa”, prevista dal diritto canonico, rifiutando però di consegnare il fascicolo alla Procura, avvalendosi dell’articolo dei Patti Lateranensi, che prevedono la trasmissione degli atti solo con il consenso delle persone coinvolte.