Il Consigliere Nazionale leghista commenta l'assemblea di sabato e il discorso di Luigi Pedrazzini: "Il presidente ha lanciato la battaglia alla “scellerata” iniziativa ricorrendo a toni da crociata: “Un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica”. Perbacco! Forse qualcuno farebbe bene a tornare con i piedi per terra"
di Lorenzo Quadri*
Evidentemente l’iniziativa No Billag fa diventare fredda la camicia a tanti. All’assemblea CORSI di ieri, stando a quanto riportato dai portali online, il presidente Gigio Pedrazzini ha lanciato la battaglia alla “scellerata” iniziativa ricorrendo a toni da crociata: “Un confronto epocale, dal cui esito potranno dipendere le sorti della vita democratica”. Perbacco! Forse qualcuno farebbe bene a tornare con i piedi per terra.
Già è strano che alla CORSI ci si sciacqui la bocca con il confronto democratico quando la Lega, ossia il partito di maggioranza relativa in Ticino, è uscita da tale inutile cooperativa. Evidentemente in casa CORSI democrazia significa “parlarsi addosso tra gente che la pensa allo stesso modo”.
Ma soprattutto, come dicevano i nostri vecchi, “giò dò dida”. Qui qualcuno si sta “sovrastimando” alla grande. La democrazia non se l’è inventata la SSR. C’era anche prima dell’emittente di Stato. E, se un domani non ci sarà più, non sarà di certo per l’eventuale ridimensionamento della SSR. Sarà semmai per l’avanzata islamista, cui proprio la SSR spiana la strada con la propria martellante propaganda di regime pro frontiere spalancate e pro multikulti.
Bagno di realismo
Le sorti della democrazia e della coesione nazionale dipenderebbero da quelle della RSI e dall’iniziativa No Billag? Forse nel mondo alternativo autoreferenziale in cui vorrebbero vivere il Gigio, il direttore kompagno Canetta e soci. La realtà è un po’ diversa. I giovani – il futuro del paese – la televisione non la guardano. La pletora di oziosi dibattiti politici dall’audience infima serve molto più all’azienda che alla democrazia: 1) come foglia di fico per ostentare un “pluralismo” che in realtà non c’è, e 2) come strumento per titillare l’ego sovradimensionato degli amichetti politicanti, barattando minuti in video contro sostegno nei gremi politici.
Senza dimenticare che la SSR del “pensiero unico”, a suon di dumping pubblicitario, provoca semmai la moria di testate giornalistiche di corrente diversa. Questo significa nuocere alla democrazia, non certo giovarle.
Modesto suggerimento: se la CORSI vuole combattere l’iniziativa No Billag, abbia almeno il buon senso di non rendersi ridicola con melodrammatici proclami alla democrazia minacciata o alla coesione nazionale in pericolo. Ammetta che il ruolo della SSR, nella società odierna, è sempre più simile a quello di un grosso piano occupazionale finanziato dal contribuente (e che alla democrazia fa probabilmente più danno che utile). Quindi, giochi semmai la carta dei posti di lavoro.
*Consigliere Nazionale Lega