Il responsabile dei servizi culturali della città di Locarno è finito all’interno di un’indagine che ha portato al sequestro di ventuno quadri di Amedeo Modigliani. I reati contestati sono falso di opera d’arte, truffa e ricettazione
Il responsabile dei servizi culturali della città di Locarno è finito all’interno di un’indagine che ha portato al sequestro di ventuno quadri di Amedeo Modigliani. Quadri sequestrati dalle autorità italiane al termine di una mostra terminata oggi nel capoluogo ligure a Palazzo Ducale, di cui il ticinese è stato curatore.
Chiappini - interpellato dalla RSI, che ha anticipato la notizia - si è detto del tutto tranquillo poiché i dipinti sono da tempo conosciuti, ciò che per lui rappresenta la massima garanzia. Sottolinea inoltre, che sono stati accettati solo lavori che possono contare su una storia precisa e documentata.
La presa di posizione di Rudy Chiappini
"Nei lavori nell’organizzazione della mostra “Modigliani” a Palazzo Ducale, si è tenuto conto, come per tutte le esposizioni dedicate a questo artista, della difficile situazione attributiva in corso da anni per quanto attiene alle sue opere.
In particolare, ed è bene precisarlo con fermezza, non è stata questa l’occasione per proporre nessuna nuova attribuzione ma sono state selezionate opere già ampiamente conosciute per la loro presenza nei cataloghi ragionati, per la loro storia espositiva e per la bibliografia che le accompagnava.
Ai collezionisti al momento della selezione è stata richiesta la documentazione relativa all’opera prescelta e in mancanza di riferimenti precisi o di certificazioni esaustive si è deciso di rinunciare.
Tutte le opere esposte hanno dunque una storia nota agli addetti ai lavori sia per essere state pubblicate in uno o più cataloghi ragionati dell’artista, sia per figurare in varie pubblicazioni scientifiche, sia per avere perizie rilasciate negli anni da vari esperti, sia per essere state esposte in recenti importanti esposizioni internazionali.
Di molte opere vengono inoltre segnalati i molteplici passaggi di proprietà, in alcuni casi addirittura a partire dal momento in cui sono state realizzate.
In altre parole a Genova sono esposti soltanto lavori che possono contare su una storia precisa e documentata.
Dipinti e disegni noti, accettati finora senza alcuna riserva dalla comunità scientifica internazionale.
La magistratura intende ora portare avanti delle verifiche su determinate opere per fare chiarezza, nell’interesse degli organizzatori, dei curatori e dei collezionisti.
Da indiscrezioni apprendo che è stato emesso nei miei confronti come di altri due organizzatori un avviso di garanzia che ritengo un atto dovuto in attesa dei risultati delle suddette verifiche.
Da parte mia non posso che garantire l’assoluta professionalità e correttezza del mio operato".