Il direttore di Teleticino prende posizione sulle polemiche social nate sull'asse RSI-Teleticino, dopo l'accordo dell'emittente di Melide con UPC per i derby tra Ambrì e Lugano: "In tutto il mondo anche se sei un pesciolino rosso in un acquario di balene, hai il diritto di nuotare e chissà, a volte, farlo meglio degli altri..."
Matteo Pelli dice la sua sulle polemiche scatenatesi dopo l’accordo raggiunto da Teleticino e UPC per la trasmissione in chiaro delle sei partite tra Ambrì e Lugano. Polemiche che sono montate, soprattutto sui social, attraverso interpretazioni politiche ed economiche dell’affare e scambi di battute velenose tra i dipendenti delle due aziende (leggi articolo correlato). Nel suo commento alla vicenda Pelli spiega il suo punto di vista, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa….
“Permettetemi - scrive su Facebook il direttore di Teleticino - di parlarvi di come sono fatto: se decido di entrare in un gruppo lo faccio perché ci credo, perché mi piace provare a vincere e perché non ho problemi a perdere. Lo faccio perché penso che una squadra , prima Radio3i e ora anche Teleticino , meriti un allenatore che ci metta “le palle” in prima persona (scusate) e perché deve sentirsi tutelata e coccolata (anche cazziata ogni tanto)”.
“E veniamo - prosegue Pelli - al grande giorno. Marcello Foa chiude la trattativa giovedì in serata e mi chiama: sembrava un azzardo ma ce l'abbiamo fatta! Teleticino si aggiudica i derby! Siamo al Settimo Cielo... Al mattino di venerdì con Luca Sciarini lo comunichiamo ad una parte dei nostri collaboratori: non ci credevano, alcuni mi hanno avvicinato un po’ emozionati dicendomi “è un giorno bellissimo”. La trattativa è stata rapida e segreta, intelligente insonne e tachicardica. Mentre vi scrivo ho una febbre sul labbro che se il fiume Ticino esonda sono l’unico del cantone che si salva galleggiando e senza nuotare”.
“Poi - annota il conduttore - sono cominciate le polemiche social, le frasi buttate là, le “vi racconto io come va il mondo” da parte di chi, a fatica, stenta a capire che in un mercato, anche se sei più povero (ma magari più fantasioso e fortunato) a volte puoi dire la tua anche tu. Insomma: per noi era importante portare il derby in tv, e abbiamo fatto tutti i sacrifici possibili per farlo ma senza pazzie. PUNTO”.
E dopo il punto il direttore di Teleticino affronta il tema che ha fatto da sfondo all’intera vicenda: “Fatemi dire una cosa sulla Rsi e il canone. Io dirigo Teleticino e guardo anche la Rsi, sono per la tutela dei posti di lavoro, per i documentari fatti divinamente, per il Mammone a cui girano le scatole in diretta, per Federer e Valentino Rossi, per l’informazione al top, per i dibattiti e per il canone. Mi batterò per la Billag perché tiene in piedi anche noi (anche se la fetta è piccola) e una parte di economia cantonale, ma sono fiero di non aver mai avuto bisogno di fare dietrologia come fa qualcuno perché questa volta un altro è stato più bravo”.
“Carpani insegna - conclude Pelli - è stato elegante e pacato, e a noi (piccoli ma con voglia di fare) ha fatto un gran piacere quello che ha detto. In tutto il mondo anche se sei un pesciolino rosso un po’ striminzito in un acquario di balene, hai il diritto di nuotare e chissà, a volte, per un colpo di quelli che capitano una volta ogni vent’anni, farlo meglio degli altri”.