Infine, sulla gestione dei centri per asilanti da parte del Dipartimento di Beltraminelli, e sulla fornitura dei pasti, ha detto: “Era fatta su incarichi provvisori, anche in questo caso giustificati dall’urgenza. Se mi chiedete se c’è qualcosa di strano vi dico di sì. Le lunghe trasferte per la consegna dei pranzi mi sono sempre sembrate insensate. Come giustificare che i pasti per Camorino partano da Chiasso e quelli di Peccia partano da Locarno? Perché non privilegiare addetti ai lavori del luogo, a maggior ragione in una valle, per confezionare pasti molto semplici e ripetitivi? Abbiamo segnalato che i pasti al loro arrivo presentavano in malo modo perché il contenuto del singolo vassoio si mescolava per effetto delle lunghe trasferte. Quando aprivi il vassoio, a volte la visione era inguardabile, a tal punto che i ragazzi si rifiutavano di mangiare questo miscuglio (primo, secondo e verdure tutto mescolato). Con l’importo dato quotidianamente per ogni richiedente l’asilo, si doveva esigere dei pasti normali e presentabili. Quando si verificava un minimo intoppo sull’auto-strada da Chiasso a Camorino, i pasti arrivavano con ore di ritardo e freddi”.