Botta e risposta tra una convinta vegana e il proprietario di un'osteria nel sopraceneri sui piatti della tradizione pasquale. L'animalista: "Basterebbe mostrare un solo video per fare cambiare idea a tutti". Il ristoratore: "Gli animali vengono soppressi in modo "indolore", mangiare diversamente da loro non significa non avere rispetto"
Cosa cucinare? Il tradizionale capretto (o agnello) oppure pietanze alternative prive di derivati animali? La battaglia tra tradizionalisti e vegetariani è più che mai accesa.
Abbiamo raccolto le opinioni di Kathya Bonatti, sessuologa, vegetariana da oltre 30 anni e vegana da 4, e di Antonio Ferriroli, titolare dell’Osteria Ferriroli di Contra specializzata in grigliate di carne.
La carne a Pasqua: mangiarla o no?
Bonatti: “Ho sempre sostenuto che fosse sbagliato uccidere e mangiare gli animali. Non voglio sentirmi corresponsabile della sofferenza delle bestie. In tanti gustano solo il prodotto finale, trascurando tutto quello che si cela dietro alla consumazione di un piatto a base di carne. Si tratta di un vero e proprio olocausto, ma nessuno prova empatia verso quei poveri animali?”
Ferriroli: “È importante fare una premessa: occorre rispettare le idee e usanze degli altri. Non bisogna giudicare una persona in base a quello che mangia. Personalmente credo che la carne vada mangiata perché l’essere umano è onnivoro. Donne e uomini hanno bisogno di nutrirsi di tutto: non solo carne, ma nemmeno soltanto verdura. Perlopiù, mangiare il capretto o l’agnello a Pasqua è una tradizione antica e in quanto tale va portata avanti”.
Se l’uomo è nato onnivoro, perché al giorno d’oggi aumenta il numero di vegetariani e vegani?
Bonatti: “Numerosi scienziati hanno dimostrato che l’uomo non è onnivoro, in quanto possiede caratteristiche diverse da tale categoria (intestino più lungo, placenta non caduca, secrezione gastrica e urina acida, ecc). Al giorno d’oggi si cambia perché ci si è resi conto che si vive bene e meglio anche senza consumare carne e alimenti privi di derivati animali. A chi dice che ai vegani manca la vitamina B12, rispondo dicendo che esistono numerosi esempi di sportivi vegani di fama mondiale che non faticano a reggere notevoli sforzi fisici”.
Ferriroli: “Onestamente credo che l’uomo sia nato onnivoro e così deve rimanere. Nulla contro vegetariani e vegani, ci mancherebbe, ma reputo che sia fondamentale mangiare carne in un sistema di alimentazione corretto. Il rispetto per l’essere umano è prioritario: è vero che chi consuma alimenti derivati da animali contribuisce alla sua sofferenza, ma ritengo importante il metodo d’allevamento. E mi pare che in Svizzera non siamo secondi a nessuno in questo settore...”.
Giusta o sbagliata la tradizione di consumare l’agnello o il capretto nel periodo pasquale?
Bonatti: “Sbagliatissima. Basterebbe mostrare un solo video per fare capire a tutti che tortura subisce un animale. Vorremmo lo stesso trattamento per i nostri figli? Chi prova a rispondere a questa domanda, capisce autonomamente quanto è sbagliato quello che subisce una bestia".
Ferriroli: “In Svizzera e in Ticino non si può parlare di una vera e propria mattanza. La bestia – in questo caso l'agnello o il capretto – viene soppressa in modo “indolore”. Non la vedo come una mancanza di rispetto verso un altro essere vivente. Non sono un medico per decretare se mangiare carne fa bene o male, ma riporto un esempio di cui sono venuto a conoscenza: una donna è vissuta oltre 100 anni mangiando uova e carne cruda tutti i giorni. I sardi e gli altotesini – noti consumatori di prodotti a base di carne – rientrano tra le popolazioni più longeve...”.