L'ira di Philipp Plein dopo il blitz di ieri sera degli ispettori del lavoro nei suoi uffici di Lugano. Lo stilista: "Trattato come un criminale. Stavamo soltanto mangiano una pizza. È uno scandalo". Ma l'OCST replica: "Diverse segnalazioni per lavoro not
Lo stilista: "Non posso credere che il Canton Ticino, che sta facendo tanto per attirare aziende, soprattutto nel settore della moda, ci tratti come criminali, quando stavamo solo mangiando una pizza io, 6 designer e 4 fornitori che sono venuti a trovarci dall'Italia"
LUGANO - Philipp Plein designer e stilista tedesco, oggi residente in Riva San Vitale, ha sparato cannonate sul suo profilo Instagram contro l’Ufficio del lavoro.
Fondatore dell'omonima marca d'alta moda ha scelto come sede principale per la sua azienda a Lugano nel 2014, in Via Pietro Capelli 18... Dalla prima boutique inaugurata nel 2009 a Montecarlo ad oggi possiede più di 100 negozi. Da Milano a Parigi, da Los Angeles a New York, da Mosca e Amsterdam fino ad Hong Kong…
Delle sue campagne pubblicitarie sono state protagoniste Naomi Campbell, Mischa Barton, Lindsay Lohan e molte altre star.
Ma cos’ha scatenato l’ira di Plain?
“Ieri sera alle 23:25 – ha scritto - ho ricevuto la visita dell’ispettorato del lavoro nella sede centrale dell’azienda a Lugano, Ticino, Svizzera. Mi è stato ordinato di smettere immediatamente di lavorare e lasciare l’ufficio con tutte le persone che c’erano dentro.
Non posso credere che il Canton Ticino, che sta facendo tanto per attirare aziende, soprattutto nel settore della moda, ci tratti come criminali, quando stavamo solo mangiando una pizza io, 6 designer e 4 fornitori che sono venuti a trovarci dal’Italia.
Non accetto un simile accanimento contro la mia azienda e i miei dipendenti. Siamo stati trattati come dei criminali, quando eravamo tranquilli nei nostri uffici alle 23:25. Ci è stato chiesto di mostrare i documenti in attesa della polizia.
In tutto il mondo ho più di 700 dipendenti che lavorano per il mio gruppo tra New York, Hong Kong, Milano, Mosca e altre grandi città.
Soltanto a Lugano, negli ultimi 4 anni, ho creato più di 140 posti di lavoro e il mio gruppo fattura oltre 300 milioni di dollari. Non mi è mai successo di ricevere un trattamento simile. Mi sono sentito un criminale e non riesco nemmeno a fornire motivazioni a tutte le persone che erano con me in ufficio. Cosa gli dico? Che non si può mangiare la pizza dopo le 23:00?
Mi chiedo se ho fatto qualcosa di male alla Città di Lugano, questa è la seconda volta che ricevo un simile trattamento. Non è accettabile. L’anno scorso un altro episodio simile: due dipendenti stavano installando di notte 6 nuovi computer per i nuovi assunti e stavano aggiornando i server. È un lavoro che va effettuato necessariamente di notte, quando i sistemi informatici non sono in funzione, altrimenti oltre 140 persone rimangono senza computer e telefono per più ore al giorno!!!
Non curante di ciò, l’ispettorato ha fatto smettere di lavorare i dipendenti causando un’inabilità lavorativa a 140 dipendenti nel giorno successivo. Questo è uno scandalo!!!”.
Interpellato dai portali di MediaTi il sindacalista dell’OCST Alberto Trevisan ha dichiarato: "Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni in passato da alcuni dipendenti di Plein. Confidiamo che l'Ispettorato del lavoro agisca con prudenza e professionalità e se ha effettuato un controllo deve aver avuto motivi fondati”. Come sindacato, ha aggiunto abbiamo fatto diverse segnalazioni per lavoro notturno, segnalazioni che giunte dai dipendenti e che sono aumentate negli ultimi mesi.