Sempre più probabile l'uxoricidio. La 24enne eritrea non si è gettata dal balcone volontariamente
Il compagno 35enne, connazionale, in carcere da quando avvenne la tragedia, ha sempre detto che la giovane si era suicidata: le verifiche degli esperti per contro dicono che, dalla posizione del corpo, è da escludere. Si pensò subito che l'avesse fatta cadere lui, dopo un litigio
foto: TiPress/Benedetto Galli
BELLINZONA – Si complicano le cose per il 35enne eritreo in carcere da mesi con l’accusa di aver gettato la compagna dal balcone, uccidendola. Il dramma ebbe luogo il 3 luglio, probabilmente nel culmine di un litigio, non il primo, fra i due.
La donna, una 24enne, mori sul colpo e l’uomo fu arrestato.
Lui ha sempre sostenuto di non averla fatta cadere lui, anzi che sarebbe stato un suicidio e che semmai avrebbe tentato di salvarla.
Come spiega la RSI, gli inquirenti, sulla base dell’autopsia, di una serie di calcoli, di ricostruzioni e di simulazioni con manichini, hanno stabilito con quasi assoluta certezza che la morte non può essere sopraggiunta per la sola caduta.
Il suicidio è dunque da escludere. Rimane ovviamente l’ipotesi della colpevolezza dell’uomo.