“Come detto prima, l’importante è educare gli aspiranti sportivi da subito. Occorre, inoltre, intensificare i controlli: dagli anni ottanta, il ciclismo sta lavorando molto in questa direzione. Magari è impossibile azzerare l'utilizzo di sostanze dopanti, ma è fattibile ridurre il numero di atleti dopati attraverso i sistemi di cui ho parlato. Bisogna responsabilizzare gli atleti, convincerli attraverso un lavoro culturale non indifferente che fare uso di queste sostanze non porta nessun vantaggio. Nel ciclismo, i responsabili delle ricerche scientifiche lavorano alacremente per migliorare i controlli anti-doping. I risultati sono notevoli e il nostro modello è stato fonte d’ispirazione per discipline come l’atletica...”.