L'esito della campagna regionale di prevenzione contro i furti con scasso nelle abitazioni: negli ultimi cinque anni una persona su cinque ha subito un furto in casa
LUGANO – Ha raccolto un ampio consenso del pubblico la campagna di prevenzione della Polizia Città di Lugano e delle Polizie Comunali della Regione 3 del Luganese, unite con i cittadini contro i furti con scasso nelle abitazioni. E ha testimonianza del successo riscontrato, come premette subito il primo tenente Wladimiro Castelli, coordinatore regionale dell'operazione, basti pensare che in soli tre giorni 83 agenti delle comunali del Luganese hanno incontrato ben 3'137 persone.
Ma c'è di più: con un sondaggio compiuto nella Città di Lugano sono emersi interessati particolari, in particolare come molti residenti non seguano uno dei più semplici consigli suggeriti dagli esperti della prevenzione contro i furti in casa: ossia accendere le luci.
Con l'arrivo dell'estate aumentano le opportunità di furto nelle abitazioni a causa dell'assenza prolungata per vacanze di molti cittadini. Per questo motivo la Polizia Città di Lugano e i corpi di polizia comunale della Regione 3 del Luganese hanno riproposto la campagna di prevenzione regionale denominata “PREVEDERE 2.0”, che ha avuto luogo dal 4 al 6 giugno scorsi.
Nel corso della stessa, gli agenti delle Polizie Comunali dell’intera regione si sono attivati nelle piazze di tutti i Comuni e dei quartieri del Luganese, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini e promuovere i 7 consigli ufficiali della Prevenzione svizzera della criminalità (PSC) contro i furti con scasso.
Questi i numeri della campagna:
3 giorni di campagna, 47 Comuni coinvolti, 8 corpi di polizia comunale ingaggiati, 83 agenti impegnati (60 l'anno scorso), oltre 380 ore di servizio dispensate per le attività d'informazione sul territorio (circa 300 nel 2018), 78 posti d'incontro allestiti nei villaggi e nei quartieri del Luganese (80 l'anno scorso), oltre 3'000 flyer con i 7 consigli ufficiali della PSC e circa 3'500 nuovi prospetti per l'approfondimento distribuiti, 3'137 persone (3'482 l'anno scorso) che hanno incontrato i funzionari, 33 appuntamenti per consulenze fissati direttamente al domicilio dei cittadini che ne hanno fatto richiesta (erano 27 nel 2018).
Esito del sondaggio a Lugano:
Solo a Lugano, ben 148 cittadini hanno partecipato volontariamente ad un breve e semplice sondaggio anonimo (non scientifico), volto a sondare in particolare quanto sono seguiti i 7 consigli della PSC (vedi allegato all'articolo). Dallo stesso è emerso che: una persona su cinque è già stata vittima di un furto in casa negli ultimi cinque anni; sei persone su dieci vivono in un'abitazione che non è dotata di adeguati sistemi di sicurezza e anche sei persone su dieci non si sono mai rivolte ad un esperto e non lo faranno; per prevenire i furti con scasso, otto persone su dieci hanno l'abitudine di chiudere le porte a chiave, chiudere le finestre, mettere gli oggetti al sicuro e aprire gli occhi per stare attenti ai ladri. Per contro, solo una persona su quattro ha l'abitudine di accende le luci per prevenire i furti in casa e solo una persona su cinque possiede e attiva un sistema di allarme.
"Metti per tre giorni la Polizia vicino alla gente - commenta il risultato il primo tenente Wladimiro Castelli, coordinatore regionale dell'operazione - e ottieni 83 poliziotti delle comunali del Luganese a colloquio con 3'137 persone. Intensificando le azioni di polizia di prossimità abbiamo promosso concretamente le misure di protezione più importanti contro il reato più frequente e più temuto dai cittadini: il furto con scasso in casa."
A tale proposito, anche il Comandante Torrente, ricorda come la Polizia dispone di chiare strategie per combattere il fenomeno, che non si limitano alla sola applicazione della legge, ma bensì basano la propria efficacia su di un approccio di polizia orientato alla prossimità. “Fare prevenzione sensibilizzando e stimolando l'impegno dei cittadini - rileva - è la strada migliore per un successo condiviso. Con l'operazione "PREVEDERE", abbiamo infatti parlato con la gente per ricordar loro, come in realtà siano essi stessi nella miglior posizione per prevenire il problema e meglio grazie a un loro comportamento pro attivo e ad una miglior protezione della propria casa. La Polizia infatti, nonostante il proprio impegno e la propria presenza, ha comunque dei limiti. Basti pensare che nel 2018 a livello Svizzero solo il 16.3% dei casi, hanno potuto venir risolti.
“Il sondaggio di strada, conclude infine Castelli, anche se, come detto, non ha valore scientifico, ci può però dare un'idea più precisa della situazione, come, il fatto che i cittadini seguano in buona parte molti dei consigli di prevenzione suggeriti. Tuttavia - conclude l’ufficiale - sorprende come uno di questi consigli sia meno seguito, nonostante la sua facile applicazione ed efficacia: accendere le luci. Ai cittadini consigliamo infatti di gestire in modo intelligente l'illuminazione degli ambienti di casa, anche in loro assenza, in particolare mediante l'uso di temporizzatori, così da simulare comunque una loro presenza. Determinante, inoltre, la regolare chiusura di porte e finestre in caso di assenza e non da ultimo di rivolgersi agli esperti del settore, per valutare l'installazione di sistemi di sicurezza e di allarme. Così facendo, sarà infatti possibile diminuire ulteriormente i rischi."