L'ex calciatore della Juventus racconta gli attimi di terrore vissuti: "Fortuna che i miei figli non erano in casa. Ma se punti la pistola al volto di una donna sei un balordo"
TORINO – Una pistola puntata alla testa a lui e una alla moglie. Sono attimi di vero terrori quelli vissuti due giorni fa dall’ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana Claudio Marchisio, vittima di una rapina in casa da parte di cinque malviventi ancora a piede libero.
Come abbiano fatto i ladri a introdursi in un quartiere residenziale dotato di un sofisticato sistema di sorveglianza è ancora da scoprire. Quel che è certa è la paura provata dalla famiglia Marchisio. “È stata tosta – dice al Corriere della Sera – perché delle pistole vere non le avevo mai viste. Ma siamo riusciti a rimanere lucidi. E grazie a Dio non c’erano i miei figli in casa”.
“È una fortuna – dice – essere qui a raccontarla. Queste cose succedono ovunque e questa volta è capitato a noi. Cambiare casa? È già un po’ che ci pensiamo: vogliamo andare in centro città, ma non è dovuto alla rapina”.
Sui social, l’ex centrocampista ha dedicato qualche parola ai followers che lo hanno insultato e offeso per il suo passato da calciatore. “Se entri nella casa di una persona per derubarla sei un delinquente. Se punti la pistola al volto di una donna sei un balordo. Se da una storia simile tutto quello che riesci a ricavarne è una battuta idiota o una discriminazione territoriale di qualsiasi tipo, sei un poveretto. A tutti gli altri un sentito grazie per la vostra vicinanza”.