Tre donne e sei bambini della famiglia LeBaron sono stati uccisi per una faida tra due bande locali. Ecco cosa si cela dietro l'imboscata
MESSICO – Una feroce guerra tra due cartelli della droga messicani. È quanto - stando ai media locali - si cela dietro la strage di mormoni in Messico, costata la vita a tre donne e sei bambini. A spingere uno dei cartelli della droga più pericolosi a compiere l’agguato ci sarebbe una contesa per il controllo del territorio.
L'area nello stato di Sonora in cui è stata uccisa la famiglia è dominata da un ramo del cartello di Sinaloa mentre i responsabili dell’attacco alla famiglia sarebbero l’ala armata del cartello La Linea. Stando a quanto riferito alla stampa dalle autorità, poche ore prima della strage ci sarebbe stata una sparatoria in cui è stato ucciso un uomo.
Gli uomini armati della Linea sono entrati nel territorio e hanno allestito una zona armata su una collina. Lì hanno compiuto l'imboscata ai rivali. Le macchine della famiglia LeBaron sono transitate da lì nel momento peggiore. Una delle donne è scesa agitando le braccia per indicare di non appartenere alla famiglia dei rivali, ma c'è stato poco da fare. La sua auto è stata crivellata di colpi. I parenti delle vittime non credono che si tratti di uno scambio di persone, bensì un'esca per attirare gli uomini del cartello rivale. E così è stato.
Avvertiti i colpi, una cinquantina di uomini del cartello Sinaloa si è presentata sul posto per verificare cosa fosse successo. Le autorità affermano che c'è stata una guerriglia durata per ore dopo il massacro dei mormoni.