+88,4% in Ticino, unico Cantone che ha conosciuto una spiccata crescita dei pernottamenti da novembre 2020 ad aprile 2021
BERNA – In Svizzera, il settore alberghiero ha registrato 9,4 milioni di pernottamenti durante la stagione turistica invernale (da novembre 2020 ad aprile 2021). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il decremento è pari al 26,4% (–3,4 mio. di pernottamenti). La domanda degli ospiti stranieri ha subito un crollo del 70,1% (–4,4 mio.), registrando un totale di 1,9 milioni di pernottamenti. La domanda indigena, dal canto suo, è progredita del 16,5% (+1,1 mio.), fino a raggiungere i 7,5 milioni di pernottamenti. È quanto emerge dai risultati provvisori dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando gli effetti della COVID-19 non erano ancora tangibili in Svizzera, nei mesi della stagione turistica invernale tra novembre (–57,0%) e febbraio (–39,9%) la domanda è rimasta fortemente negativa. A partire da marzo i pernottamenti hanno conosciuto un’impennata (+47,1% in marzo; +801,8% in aprile) rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, quando erano state introdotte le restrizioni sanitarie più drastiche. Tuttavia, la domanda è rimasta nettamente al di sotto di quella di marzo (–44,2%) e di aprile (–26,5%) del 2019.
Cali molto forti della domanda estera
La domanda estera si è mantenuta fortemente negativa nel corso di tutta la stagione invernale, con una contrazione del 70,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo più netto, pari all’83,0%, è stato registrato in novembre. La situazione è perdurata da dicembre a febbraio, ogni mese con una diminuzione della domanda di quasi l'80%. In marzo, il calo della domanda si situava a –25,9%, o a –76,5% se riferito a marzo 2019. In aprile l’aumento della domanda estera ha raggiunto il 471,3%. Questo risultato va ricondotto ai pernottamenti degli ospiti stranieri, praticamente nulli nel mese di aprile del 2020. A titolo di paragone, tra aprile 2019 e aprile 2021 si è osservato un calo del 78,6%.
Andamento positivo della domanda indigena
Mentre nei mesi di novembre (–29,1%), dicembre (–17,2%) e gennaio (–37,4%) la domanda svizzera si manteneva a livelli fortemente negativi, a febbraio se ne è constatata una ripresa (–4,0%). Dal mese di marzo ha fatto un balzo in avanti del 103,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, pur rimanendo inferiore del 9,1% in confronto a marzo 2019. Questa tendenza si è protratta fino ad aprile 2021, con un aumento del 916,9% rispetto ad aprile 2020. L’aumento rispetto ad aprile 2019 è del 40,2%.
Forte calo della domanda nelle regioni urbane
A livello di regioni turistiche, nella stagione turistica invernale dodici su tredici hanno registrato un calo dei pernottamenti rispetto alla stessa stagione dell’anno precedente. A essere particolarmente toccate sono state le regioni urbane: Ginevra (–67,6%), la Regione Zurigo (–62,6%) e la Regione Basilea (–55,6%) sono quelle che hanno registrato le contrazioni della domanda più marcate. Soltanto il Ticino ha conosciuto una spiccata crescita dei pernottamenti (+88,4%). Rispetto alla stagione invernale 2018/2019, i pernottamenti hanno segnato un aumento del 10,6%.
A generare la progressione in Ticino (+209,0%) nella stagione invernale 2020/2021 è stata la domanda indigena. In altre sei regioni turistiche si è osservata una crescita della domanda della clientela svizzera nella stagione in esame. Gli aumenti più consistenti sono quelli della Regione Lucerna / Lago dei Quattro Cantoni (+36,6%), della Regione Berna (+31,7%), del Vallese (+25,2%) e dei Grigioni (+21,7%). Queste regioni presentano inoltre un livello della domanda indigena superiore rispetto a quello della stagione invernale 2018/2019. Infine, la domanda estera si è fortemente contratta in tutte le regioni turistiche, spaziando tra il –80,2% della Regione Zurigo e il –46,9% del Ticino