L'allarme dell'UPD e le cliniche sovraccariche: "Non possiamo continuare così"
SVIZZERA – Sempre più giovani svizzeri pensano o tentano il suicidio. Colpa della pandemia e delle relative restrizioni. L’allarme è stato lanciato oggi dalle colonne della SonntagsZeitung.
"Oltre il 50% in più di giovani voleva togliersi la vita", titola il domenicale, che fornisce un quadro cupo della situazione: la clinica universitaria di psichiatria infantile e adolescenziale, dei servizi psichiatrici universitari di Berna (UPD) ha trattato nel 2021 oltre il 50% in più di minori suicidi nel reparto di emergenza rispetto all’anno precedente. Un aumento ancora più preoccupante in relazione all'incremento già registrato nel periodo 2019-2020. "Siamo decisamente sovraccarichi", ha spiegato il direttore della clinica bernese Michael Kaess.
"Non possiamo continuare così. Siamo in uno stato d'emergenza", aggiunge il primario di psichiatria dell'Ospedale Universitario di Zurigo Gregor Berger. Soltanto a Zurigo, nell'ultimo anno, sono stati registrati 278 tentativi di suicidi.
Gli adolescenti - sottolinea - hanno sofferto molto di più durante la pandemia rispetto agli adulti”. Il coronavirus ha accentuato il disagio fra i giovani, ma attribuire l’aumento solo al virus non è sufficiente: i problemi di salute mentale tra i minori sono in aumento da dieci anni, scrive la SonntagsZeitung.
Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani dai 10 ai 19 anni in Svizzera. Ogni anno sono circa 35 i giovani in questa fascia di età che si tolgono la vita. Cifre che si riflettono anche nei dati dell’Ufficio federale di statistica (UST). Il tasso di suicidi, nel suo complesso, non è aumentato negli ultimi anni, ma mancano ancora i dati del 2021. Tra i giovani, c’è una media di un suicidio ogni 500 tentativi di suicidio.