Le fiamme si estendono attualmente su una superficie di circa sei ettari di bosco, lungo un'area di difficile accesso interessata da più focolai. La scelta di far lasciare ai cittadini le proprie case è arrivata a causa del denso fumo
INDEMINI - 45 persone evacuate, il valico di Indemini e la strada cantonale chiusi, elicotteri e Superpuma in azione. Il rogo sul Monte Gambarogno, scoppiato ieri mattina attorno alle 4, continua a imperversare. Nella notte le operazioni di spegnimento si sono fermate a causa delle condizioni proibitive, in mattinata si è ripreso a lottare col fuoco.
Intanto, la Polizia cantonale comunica che a causa del denso fumo cagionato dal rogo - dopo aver consultato anche le autorità comunali e su autorizzazione del sindaco - si è proceduto a partire dalle 23 con l'evacuazione a titolo precauzionale di 32 persone a Indemini. Precedentemente erano già state evacuate, sempre in ottica preventiva, 13 persone nelle frazioni di Ri, Pezze e Boè. Per chi non ha potuto trovare una sistemazione da parenti o conoscenti, è stato aperto il centro della Protezione civile di Quartino.
Per evitare rischi, il valico di Indemini e la strada cantonale (a partire da Fosano) sono stati chiusi alla circolazione.
Le operazioni di spegnimento impegnano il Corpo Pompieri del Gambarogno e i Pompieri della Città di Bellinzona. Il dispositivo ha visto anche l'impiego di tre elicotteri e di un Superpuma dell'esercito.
I pompieri bellinzonesi hano lasciato una forte testimonianza sui social: "Frustrazione. Questo è il sentimento dei nostri militi, intervenuti nella giornata odierna per l'incendio sopra Indemini, ma anche di tutti i pompieri che si trovano di fronte a un incendio senza poter far nulla per combatterlo. A causa delle condizioni proibitive non ci è possibile continuare le operazioni di spegnimento durante la notte. Non ci resta che guardare l'affascinante ma terribile fronte del fuoco che avanza. PS: non temete, domani alle prime luci del giorno riprenderemo i lavori!".
Le fiamme, favorite soprattutto dal forte vento e dal perdurare del tempo secco, si estendono attualmente su una superficie di circa sei ettari di bosco, lungo un'area di difficile accesso interessata da più focolai. Sono in corso contatti anche con le autorità italiane.