La storia che arriva dal Marocco riporta alla mente quella di Alfredino Rampi. Sono passati tre giorni, ma ancora si cerca la soluzione
MAROCCO – La sua è una storia che riporta alla mente quella di Alfredino Rampi nel giugno del 1981. Adesso, però, parliamo di Ryan, un bambino marocchino di cinque anni. È sparito mentre giocava a pochi passi da casa, nel nord del Marocco. A sorvegliarlo c’era il padre, ma in un attimo lo ha perso di vista. È stato inghiottito da un pozzo prosciugato.
Da quel volo di 32 metri sono trascorsi tre giorni e ancora sono in corso le operazioni per liberare il piccolo Ryan. Gli operatori stanno incontrando diverse difficoltà . Un’intera montagna è stata sbancata nella notte con l’arrivo del sesto bulldozer.
Dopo oltre 60 ore di calvario, il piccolo è sveglio e cosciente. “Parla e risponde alle domande. Ha chiesto dell’acqua e chiede di essere liberato”, hanno fatto sapere dal comitato di soccorso. La speranza è quella di poter presto scrivere il lieto fine.
Si scava senza sosta. Giorno e notte. Filtra un cauto ottimismo da parte dei soccorritori. “Contiamo di farcela nelle prossime ore. Ryan è a un passo dalla luce”.