È stato ritrovato senza vita nella sua cella di Parigi. Per la Procura era considerato un testimone assistito del caso Epstein
PARIGI – L'agente di modelle, e amico di Jeffrey Epstein, Jean-Luc Brunel è stato ritrovato morto questa mattina nella sua cella a Parigi. Accusato di violenza sessuale da alcune modelle, alcune minorenni, il 65enne si è suicidato a poche settimane dal processo, durante il quale doveva rispondere delle accuse di abusi sessuali e violenza sessuale su minori.
Per la Procura era considerato un testimone assistito del caso Epstein, a sua volta trovato morto in prigione nell'agosto del 2019. Brunel è stato arrestato nel dicembre 2020 all'aeroporto Charlese de Gaulle di Parigi mentre stava per prendere un aereo che lo portava in Senegal. Nel novembre scorso Brunel era stato scarcerato e messo in libertà vigilata per qualche giorno, prima di essere riportato in cella per decisione della corte di Appello di Parigi, e aveva presentato ricorso in Cassazione.
Duro il commento degli avvocati, che accusano il sistema mediatico-giudizario. "Brunel non ha mai smesso di proclamarsi innocente. La decisione di togliersi la vita non è dipesa dal senso di colpa ma da un profondo sentimento di ingiustizia".