BERNA - “Neutralità non significa indifferenza”. È questo il titolo con il quale Ignazio Cassis ha illustrato la posizione della Svizzera, dopo l’azione militare scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Il presidente della Confederazione è intervenuto nel pomeriggio con una dichiarazione ai media
“Oggi è una giornata triste come non ne vedevamo da tanto tempo – ha detto Cassis – Una giornata che non avremmo mai voluto vedere. Sul suolo europeo è iniziata un conflitto armato, una situazione che malgrado tutti gli sforzi diplomatici non siamo riusciti ad evitare. La crisi riguarda tutta l’Europa”.
“Il Consiglio federale - ha aggiunto il presidente - condanna l’intervento militare della Russia ed è molto preoccupato per la popolazione ucraina. Il conflitto è già costato la vita a molte persone. Con l’intervento la Russia ha violato in maniera flagrante gli accordi internazionali e violato l’integrità territoriale di uno Stato”.
Quindi, il passaggio forse più atteso dell’intervento, quello sulle sanzioni contro Mosca: “Le sanzioni emanate ieri dall’UE, di tipo finanziario e a livello di viaggio rivolte a tre banche e a 363 membri del Parlamento russo, vengono in parte assunte dalla Confederazione”. In particolare, ha aggiunto Cassis, verranno inasprite nel settore finanziario.
Ma il vero pacchetto di ritorsioni - annunciate come “senza precedenti” - l’Unione Europea lo metterà sul tavolo verosimilmente questa sera. E allora anche per la neutrale Svizzera verrà il tempo delle scelte difficili…