Il nono giorno di guerra si è aperto con un attacco "mai capitato prima". Il presidente ucraino: "Se dovesse esplodere, sarebbe dieci volte peggio di Chernobyl"
UCRAINA – Doveva essere 'tregua', quantomeno per consentire l'evacuazione dei civili. E, invece, il nono giorno di guerra tra Ucraina e Russia si è aperto con l'attacco russo alla centrale nucleare Zaporizhzhia, la seconda più grande d'Europa e che fornisce il 25% dell'elettricità alla nazione. I livelli di radiazioni, assicurano, sono rimasti nella norma "e le strutture essenziali non sono state compromesse".
Dieci volte peggio di Chernobyl
Il presidente Ucraino Zelensky ha accusato la Russia di ricorrere al "terrore nucleare colpendo per la prima volta nella storia un impianto atomico. Putin vuole ripetere la catastrofe di Chernobyl. Ma se dovesse esplodere Zaporizhzhia, sarebbe dieci volte peggio. Voglio rendere attento il mondo sul fatto che nessuno Paese al di fuori della Russia aveva mai sparato contro centrali nucleari. È la prima volta nella storia dell'umanità".
Centrale in mano russa
La centrale è ora nelle mani dei russi. Da Mosca comunicano che non sono stati causati danni ai reattori e alle infrastrutture energetiche. Al momento, non ci sono notizie di vittime nell'attacco.
"Europa, aiutami"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto "un’azione immediata da parte dell’Europa" dopo l'attacco alla centrale nucleare. "Solo un'azione immediata da parte dell'Europa può fermare le truppe russe", ha scritto il presidente su Twitter.