CRONACA
Gobbi, Norghauer e lo scontro sui salari e le finanze pubbliche
Questa sera a "Detto tra noi XL" conversazione con il ministro leghista e la conduttrice RSI. Poi un duello tra destra e sinistra. Ecco gli ospiti

MELIDE - In Ticino non si pagano salari svizzeri. L’ennesima conferma è arrivata lunedì dall’Ufficio federale di statistica: nel 2020 la remunerazione mediana era di 5’546 franchi al mese, considerando tanto il settore pubblico quanto quello privato. Tutte le grandi altre zone della Svizzera erano ben oltre i 6’000 franchi, con un minimo di 6’274 franchi nella Svizzera orientale (che comprende i Grigioni) e un massimo di 7’113 a Zurigo. 

Un divario salariale, quello tra il nostro Cantone è il resto del Paese, che si è allargato nel corso degli anni. Il valore di riferimento del Ticino nel 2008 era infatti di 4’929 franchi, contro 5’786 nella Confederazione: lo scarto era quindi di 857 franchi. Dodici anni più tardi la differenza è di 1’158 franchi.

Sul problema tutti concordano, ma le ricette per risolverlo divergono fortemente. Soprattutto tra destra e sinistra. Il presidente dell’UDC Piero Marchesi è tornato a puntare il dito sulla Libera circolazione, chiedendone l’abolizione. Il PS ha invece di recente depositato un’iniziativa popolare che mira ad alzare il salario minimo. Chi ha ragione?

Ma non c’è solo il tema dei salari ad agitare il cielo della politica cantonale. A maggio si voterà sulla così detta iniziativa Morisoli, che chiede il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2025, agendo solo sulla spesa senza toccare le entrate. La sinistra ha promosso il referendum affermando che l’approvazione del decreto spalancherebbe le porte a una nuova stagione di tagli dolorosi. Non è vero, risponde la destra, costretta ad affrontare il voto in una situazione di grave incertezza economica dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina.

Infine, proprio ieri, il PS ha lanciato una nuova raccolta firme: questa volta per l’abolizione dei livelli nelle scuole medie. Un altro terreno di scontro con l’UDC, che negli ultimi anni è stato in prima linea nel contrastare le politiche del DECS di Manuele Bertoli. 

Su questi temi si confronteranno il co-presidente socialista Fabrizio Sirica e il presidente dell’UDC Piero Marchesi, protagonisti del faccia a faccia della puntata di “Detto tra noi XL” in onda questa sera a partire dalle 19.30 su TeleTicino. 

Ad aprire la trasmissione sarà però Norman Gobbi. Nella consueta conversazione con Andrea Leoni, il Consigliere di Stato leghista affronterà tutti i temi d’attualità politica. Dalla neutralità della Svizzera all’accoglienza dei profughi, dalle critiche sui radar alla preannunciata iniziativa dell’UDC sulla tassa di collegamento. 

A chiudere la puntata sarà invece una grande protagonista del tv ticinese. Carla Norghauer racconterà infatti la sua carriera e il suo ritorno davanti alle telecamere della RSI, con il programma domenicale “Aspettando Colombo”.

Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.

  

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