Questa sera ultima puntata stagionale di Detto tra noi XL, con un menù ricco di temi d'attualità. Ecco gli ospiti
MELIDE - Lo scorso weekend in Ticino abbiamo assistito alle prime schermaglie sull’iniziativa popolare che chiede la riduzione del canone radiotelevisivo a 200 franchi. Un botta e risposta a distanza tra l’assemblea della CORSI e il Mattino della Domenica, in prima linea sul fronte degli iniziativisti.
“Dovremo di nuovi difenderci - ha detto presidente della SSR Jean Michel Cina - dimostrando il nostro contributo alla società, alla democrazia e alla coesione nazionale. Dovremo dimostrare la nostra ragione d’essere e che sarebbe un errore credere che gli altri media starebbero meglio senza la SSR”. Questo taglio del canone, ha proseguito Cina, significherebbe dare un colpo quasi mortale all’azienda, visto che il finanziamento si ridurrebbe di 500 milioni di franchi: “Difendere la SSR vuole dire difendere la Svizzera
“200 franchi non basteranno mai”, gli ha fatto eco il presidente della CORSI Luigi Pedrazzini, stroncando quella che tra coloro che difendono l’attuale canone, viene già apostrofata come l’iniziativa “No Billag 2”.
Il foglio leghista, dal canto suo, ha dedicato all’iniziativa la prima pagina, allegando all’ultima edizione i formulari per raccogliere le firme. E il direttore Lorenzo Quadri ci ha messo il carico: “Per la radioTV di Stato la ricreazione è finita! (…) Con il canone a 200 franchi e le entrate pubblicitarie, la SSR incasserebbe comunque un miliardo all’anno: che nessuno ci venga a dire che questa somma stratosferica non basta per gestire una radiotelevisione pubblica per un Paese di 8.7 milioni di abitanti, perché gli ridiamo in faccia!”.
La battaglia sul canone a 200 franchi, sarà al centro della puntata di Detto tra noi XL, in onda questa sera su TeleTicino a partire dalle 19.30. A confrontarsi saranno il capogruppo del PS Ivo Durisch e il vicepresidente dell’UDC Alain Bühler.
Nella terza parte della trasmissione spazio a un altro confronto su una polemica di stretta attualità: quella innescata dal Collettivo io l’8 ogni giorno. L’Associazione femminista ha infatti scritto al Municipio di Lugano una lettera per chiedere l’annullamento del concerto di Fabri Fibra, in agenda il 6 luglio. Il Collettivo accusa il rapper di “omofobia, misoginia e sessismo” a causa dei testi di alcune sue canzoni e punta il dito contro l’Esecutivo per aver organizzato, attraverso il LAC, il concerto, concedendo inoltre uno spazio prestigioso come quello di Piazza Luini. Il concerto si farà, ha ribattuto il vices
indaco Roberto Badaracco, sottolineando come i testi delle canzoni “incriminate” appartengano al passato remoto dell’artista.
Chi ha ragione? È giusto che un ente pubblico organizzi questo genere di concerto? La richiesta delle femministe rientra nel filone della cancel culture? Ne discuteranno nella terza parte della trasmissione Angelica Lepori, del Collettivo io l’8 ogni giorno, il deputato leghista Andrea Censi e il rapper e speaker di Radio3i Maxi B.
Ad aprire la trasmissione sarà come di consueto una conversazione. Questa sera tocca al sindaco di Bellinzona Mario Branda.
Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.