Monsignor Lazzeri mostra un'icona che gli è stata donata da un amico ucraino. "Cerca di riproporre in chiave moderna il motivo antico della festività, la discesa del Signore negli inferi per prendere per mano Adamo ed Eva"
LUGANO - Avrebbe desiderato una Pasqua diversa per il mondo, Monsignor Valerio Lazzeri, come tutti noi. Le fasi acute della pandemia paiono essere alle spalle e dopo un paio d'anni si può celebrare la festività senza restrizioni. Ma a dominare i pensieri di molti c'è la guerra. La Pasqua va vissuta come una possibilità per rimettersi in piedi, dice nel suo messaggio il Vescovo.
Che si mostra, nel tradizionale video inviato ai fedeli, a fianco di una icona regalatagli da un amico che viene dall'Ucraina. "Mi sono chiesto in questo tempo così difficile, così drammatico, come farvi giungere i miei auguri pasquali. Ci sono tante cose che appesantiscono il nostro cuore e che ci impediscono, forse, di capire che cosa la Pasqua viene a fare nella nostra vita. E poi, ecco che mi sono ricordato che quello che non riesco a dire pienamente con le mie parole, lo posso dire attraverso un’icona che mi è stata regalata da un amico dell’Ucraina. È un’icona
che cerca di riproporre in chiave moderna quello che è il motivo antico della Pasqua del Signore: la sua discesa agli inferi per prendere per mano i progenitori, Adamo ed Eva, che
aspettano la Redenzione", dice.
Una festa, quella pasquale, attuale anche oggi col suo messaggio. "Non si tratta soltanto di uno sguardo verso il passato. È uno sguardo verso il presente, perché anche la nostra umanità attende negli inferi di essere strappata da questa tragedia della guerra, dalla tragedia della morte, dalla tragedia del peccato e del rifiuto d’amore. Il mio augurio è che in questa Pasqua noi riusciamo a lasciarci raggiungere dalla potenza di Cristo salvatore, che è entrato nel profondo della nostra condizione umana per deporvi una forza di Risurrezione, per coinvolgerci nel suo movimento di Risurrezione. Non dobbiamo pensare che siamo del tutto impotenti di fronte al male che dilaga nella storia. Noi siamo afferrati da Cristo e nella misura in cui ci lasciamo afferrare da lui possiamo diventare, anche in mezzo alle circostanze più oscure e più difficili, fermento di novità e di vita".
"Il mio augurio è davvero che noi possiamo accogliere questa Pasqua come una risorsa sempre nuova che Dio ci offre per rimetterci in piedi. Afferiamo la mano di Cristo, che è sceso negli inferi e ha schiacciato il potere della morte. Lasciamoci risuscitare con lui, perché la nostra vita possa essere seme di fecondità, seme di speranza, seme di gioia per i nostri fratelli e per le nostre sorelle. Perché noi possiamo continuare ad annunciare nel mondo la sua morte, finche egli venga", termina Monsignor Lazzeri.