La presidente di Ferdecommercio Ticino risponde alla polemica del Municipale sulle chiusure a Lugano: "I commercianri hanno un'ottima cultura imprenditoriale. Ma non è facile: manca personale". A suo avviso fondamentale la grande distribuzione
LUGANO - Tanta gente, come ai bei tempi, prima della pandemia. È stata una Pasqua di bel tempo e turismo in Ticino. A Lugano, c'era stata la polemica di Roberto Badaracco, che aveva ottenuto i permessi per i negozi di rimanere aperti: pochi però lo hanno fatto.
Il Municipale non l'aveva presa benissimo, lamentando una perdita di attrattività (leggi qui) e bacchettando i commerciali.
Dal CdT è arrivata la replica della presidente di Federcommercio Ticino Lorenza Sommaruga. "I commercianti Luganesi hanno un’ottima cultura imprenditoriale e sanno perfettamente quando è conveniente rimanere aperti e quando, al contrario, non ne vale la pena".
Ha sottolineato come per molti sarebbe stato un problema, perchè manca personale e i titolari si ritroverebbero a lavorare sette giorni su sette. Lei, per esempio, ha tenuto chiuso il giorno di Pasqua, ma aprirà oggi.
Non teme che a causa dei negozi chiusi la gente vada a far compere in Italia. Chi lo vuole fare, ci andrà indipendentemente, sostiene.
E rimarca il ruolo importante della grande distribuzione: "Atira le persone in centro città permettendo così anche ai piccoli negozi di lavorare bene. Sarà raro vedere le attività più piccole con le saracinesche abbassate quando la grande distribuzione è aperta. Ecco perché la nuova legge dovrebbe prendere in considerazione anche tale elemento in un futuro prossimo