CRONACA
La 'caccia' al Merlot più buono parte dal Ticino. Giuria in azione a Mezzana, Valsangiacomo: "Un piacere riportare l'evento 'a casa'"
Il presidente di TicinoWine Uberto Valsangiacomo a margine della 15esima edizione del concorso Mondial du Merlot: “Il livello qualitativo è sempre alto”

MEZZANA – È scattato questa mattina dall'Aula Magna dell'Azienda Agricola cantonale di Mezzana il processo di selezione per decretare i migliori vini che 'duelleranno' al Mondial du Merlot & Assemblages, giunto alla sua 15esima edizione. Per l'importante anniversario, il concorso ritorna alle origini e, quindi, dal Ticino. Giurati svizzeri e internazionali hanno il privilegio di degustare in Ticino, terra prediletta del Merlot, i vini candidati sotto gli occhi della presidente Aurélie Daillac.

Il concorso enologico ha aperto questa mattina le porte alla stampa, che ha avuto l'occasione di assistere dal vivo all'organizzazione di un concorso internazionale: dallo stoccaggio dei vini, alla loro stappatura fino a sbirciare il modus operandi dei giurati.

400 sono i vini in concorso, provenienti da diversi paesi, che si contenderanno il diploma del miglior vino prodotto con il nobile vitigno Merlot. Dopo la degustazione dei giurati (impegnati con una quarantina di vini al giorno), seguiranno le premiazioni il prossimo 2 giugno a Zurigo.

“Fa chiaramente piacere aver potuto riportare l'evento in Ticino – commenta a Liberatv il presidente di Ticinowine Uberto Valsangiacomo –. Parliamo di un evento importante per i ticinesi, ma anche per tutti gli altri Paesi del mondo. Questo ci permette di mettere in luce, una volta di più, il Ticino quale Cantone vitivinicolo d'eccellenza. Rispetto al resto del mondo, produciamo in quantità davvero piccole. Però sappiamo farci rispettare producendo dei vini di grande livello. Insomma, la regola del 'piccolo ma buono' si conferma alla grande”.

Con quali aspettative il Ticino approccia il Mondial du Merlot? “Il livello qualitativo è sempre alto. C'è una giuria e una giuria è composta da uomini e donne, non da macchine. La componente della soggettività può far sì che il risultato sia più o meno buono. Conoscendo il livello produttivo ticinese, però, sono fiducioso nell'ottenere buoni risultati. Non ci sarà un vincitore assoluto, ma più di uno. Ecco, mi auguro che nella rosa dei vincitori ci sia anche una buona rappresentanza del Ticino. Non conosco il numero esatto dei vini ticinesi in concorso, ma una premessa va fatta: le medaglie si ottengono se si candidano i vini...”.

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