Le immagini riprese per mezzo di foto-trappole accerta la presenza di due individui adulti e tre lupacchiotti
VAL COLLA – L’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) comunica la presenza accertata di 3 cuccioli di lupo nella zona della Val Colla.
Sulla base di una segnalazione ricevuta la settimana scorsa, alla quale hanno fatto seguito accertamenti più approfonditi e un monitoraggio intensificato, l’UCP può confermare una riproduzione di lupi in alta Val Colla. Le immagini riprese per mezzo di foto-trappole hanno permesso di documentare la presenza di due individui adulti e tre lupacchiotti di 3-4 mesi circa. Le foto sono state scattate a poche decine di metri dal confine italo-svizzero. L’Ufficio federale dell’ambiente è già stato avvisato.
Tenuto conto delle caratteristiche del territorio, con buona probabilità questo branco si sposta in gran parte sul versante italiano nel comprensorio impervio che comprende la Riserva Naturale della Valsolda e le zone limitrofe.
Al momento l’UCP non ha nessun elemento per ritenere che gli individui adulti abbiano fatto parte del branco della Morobbia che, si ricorda, si era dissolto a seguito della morte per cause naturali della femmina dominante (F08) a fine estate 2018. A partire dal 2019 non si sono infatti più registrati casi di riproduzione nella regione, nonostante alcuni individui continuassero e continuino a usare l’area un tempo occupata dal branco e che si estendeva all’incirca dalla valle di Roveredo fino alla Valle Serdena.
Attualmente l’unico individuo geneticamente identificato nella zona a cavallo tra la Val Colla e la Capriasca è M258, cui è attribuita la predazione di una capra il 12 giugno 2022 in zona “Certara” e identificato geneticamente in Svizzera per la prima volta. Le analisi sugli altri campioni raccolti recentemente non hanno per contro permesso di definire il singolo individuo di appartenenza.
Le attività di monitoraggio e ricerca di indizi della presenza del lupo proseguono, con lo scopo di ottenere informazioni che permettano di risalire all’identità degli individui tramite analisi genetiche. Questo è reso possibile grazie ad analisi del DNA estratto da feci e da tamponi salivari prelevati su carcasse di animali da reddito o selvaggina verosimilmente predata dal lupo. Le informazioni genetiche permetteranno di meglio comprendere gli spostamenti del branco nell’immediato futuro, di tracciare la provenienza degli individui adulti, nonché di seguire gli spostamenti dei cuccioli qualora emigrassero dal branco una volta raggiunta la maturità sessuale.
L’UCP coglie infine l’occasione per ricordare ad allevatori, cacciatori, escursionisti, e alla popolazione tutta, l’importanza di segnalare in modo tempestivo e quanto più preciso possibile informazioni pertinenti alla presenza e attività delle specie rare ed elusive, quali ad esempio il lupo, la lince, la lontra, o la coturnice.