Dati allarmanti in Ticino. Il ghiacciaio del Cavagnoli sembra essere il prossimo destinato a scomparire completamente
BELLINZONA - Pochissima pioggia e temperature elevate e i ghiacciai arretrano. La situazione di quelli ticinesi, segnatamente Basòdino, Valleggia, Bresciana (Adula), Corno, Tencia (Croslina) e Cavagnoli, preoccupa. Il Dipartimento del territorio (DT) comunica che nelle scorse settimane sono state effettuate dall’Ufficio dei pericoli naturali degli incendi e dei progetti (UPIP) le misurazioni annuali dei ghiacciai ticinesi, trovando dati allarmanti.
In particolare, si registrano i seguenti arretramenti: Basòdino 29 metri, Valleggia 29 metri, Bresciana (Adula) 18,5 metri, Corno 16 metri, Tencia (Croslina) 15 metri. Si tratta di numeri 2-3 volte superiori a quanto rilevato negli ultimi anni e, rispetto a quanto misurato nel 2021, addirittura. Il ghiacciaio del Cavagnoli sembra essere il prossimo destinato a scomparire completamente, perchè nel solo periodo tra il 2021 e il 2022 è arretrato di quasi 300 metri lasciando dietro di sé rocce, detriti e qualche isolata placca di ghiaccio staccatasi dal resto del ghiacciaio.
"Sulla scorta dei dati raccolti nel 2022, e qualora si dovessero prefigurare nuovamente delle stagioni particolarmente sfavorevoli come quella estiva del 2022, si stima che, inevitabilmente, nei prossimi 5-10 anni i ghiacciai su territorio ticinese saranno in buona parte scomparsi", scrive il DT. Insomma, la situazione è seria, se è vero che per esempio Valleggia ha conosciuto un arretramento quasi doppio rispetto a quello dell'ultima misurazione.
Il ghiacciaio del Basòdino, invece negli ultimi 15 anni ha perso mediamente 70 - 80 centimetri di spessore all’anno. Il suo spessore medio, che nel 2005 era di circa 27 metri, si è ridotto a circa 15 metri nel 2022. Che cosa accadrebbe? Sempre per il DT, "qualora la tendenza in atto (condizioni climatiche e meteorologiche) dovesse confermarsi, si stima che in 10 - 20 anni si verificherebbe la sparizione totale del ghiacciaio al di sotto dei 3’000 metri sopra il livello del mare, e, in meno di mezzo secolo, la fusione totale della parte più a monte, attualmente spessa circa 30 metri".