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Marock and roll, la storia è stata scritta
Il Marocco continua a sognare: è la prima africana in semifinale di un mondiale. Dirige l'orchestra Walid Regragui, scoperto da Rudi Garcia

QATAR – La storia è stata scritta. Il Marocco è la prima squadra africana a raggiungere una semifinale di un Mondiale. Che bella storia, quella scritta in questi giorni dalla squadra allenata da Walid Regragui. Arrivati ai Quarti dopo aver eliminato la Spagna ai rigori, i “leoni dell’Atlante” si sono superati estromettendo anche il Portogallo per 1-0. Merito dell’inzuccata di Youssef En-Nesyri, eroe di una Nazione intera che impresa dopo impresa si sta facendo conoscere al mondo.

Il Marocco, in un certo qual modo, il suo mondiale l’ha già vinto. Indipendentemente da come andrà la semifinale contro la Francia, che già di per sé rappresenta una sfida particolare che abbraccia anche sentimenti e argomenti che vanno oltre la sfera calcistica. Tattica, impegno, dedizione e qualità. La squadra di Regragui mette in campo ingredienti che possono fare male a chiunque. Una lezione per le altre ‘big’ che hanno salutato il mondiale con anticipo. Ma c’è anche lo spirito d’appartenenza che richiede la sua parte. E anche un grande cuore. Basti pensare al gesto compiuto dal portiere Bono, premiato come man of the match e che ha ‘regalato’ il trofeo al compagno che ha siglato la rete storica. Il concetto è ben noto a mister Regragui, ex calciatore partito dal basso e che i concetti di corsa e sacrifico – in quanto terzino di spinta – li conosce bene.

Da ragazzino, Regragui partecipa ai tornei. In palio dolci fatti in casa e qualche lattina di Coca Cola. Ora, invece, si gioca una semifinale di un mondiale con il Marocco più forte di sempre. “Per mio padre esisteva solo lo studio”. E Regragui si è laureato in matematica. Nel frattempo, si diletta con la maglia delle giovanili del Corbeil-Essonnes in Terza Divisione. A scoprirlo fu Rudi Garcia, ex allenatore della Roma, e all’epoca allenatore della prima squadra. Il calcio che conta è arrivato a 25 anni. Il Marocco a 27. La prima Coppa d’Africa a 29. Dal 2004 al 2007 ha giocato perfino in Spagna, a Santander, una trentina di presenze con il Racing prima di tornare in Francia, dove ha chiuso la carriera nel 2012.

La favola tra il Marocco e il suo allenatore è scattata qualche mese fa, solo dopo il grande rifiuto di Walter Mazzari. Regragui si è preso la Nazionale in poco tempo. Prima del mondiale aveva allenato i suoi ragazzi solo in tre partite, ma qualcosa si poteva già intuire.

Il resto della storia è tutto da scrivere. Ma comunque vada sarà un successo...

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