Dopo la potente scossa di magnitudo 7.9, sono state oltre 120 quelle di assestamento. Una donna e i suoi tre figli estratti dalle macerie di un edificio crollato a Gaziantep, nel Sud del Paese. Dichiarato lutto nazionale per sette giorni
TURCHIA – Sale drammaticamente il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria: sono 4.890, secondo i dati ufficiali. Dopo la prima, fortissima scossa di magnitudo 7.9 della scala Richter, sono state oltre 120 le scosse di assestamento, di cui 43 di magnitudo 4,3 o superiore.
Gli esperti affermano che il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri, e che si tratta di uno dei terremoti più violenti mai registrati nella regione. Il sisma avvenuto fra il Sud-Est della Turchia e il Nord della Siria è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell'Irpinia del 1980. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. "Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est-anatolica, di quella Arabica e di quella Africana. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che è una delle più attive nel Medio Oriente", osserva il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
I media turchi riportano che, a 28 ore dal sisma, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti vivi dalle macerie di un edificio crollato a Gaziantep, nel sud della Turchia, e ora attendono con apprensione notizie dei loro cari.
“Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939”, ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. "Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito”, ha dichiarato Erdogan in un incontro con la protezione civile turca. Esprimendo dolore e cordoglio per le vittime, Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale: le bandiere sventoleranno a mezz'asta fino al tramonto a partire da oggi fino a domenica 12 febbraio.