CRONACA
Cuore Ticino in Turchia. Mauro Bonomi e la sua cagnolina a scavare tra le macerie
Il 63enne di Riva San Vitale è tra i soccorritori giunti in Turchia dopo il drammatico terremoto di lunedì

RIVA SAN VITALE - Tra i soccorritori rossocrociati giunti in Turchia dopo il terremoto di lunedì c'è anche Mauro Bonomi, 63enne di Riva San Vitale, insieme alla sua cagnolina Luna, un border collie di sei anni. Bonomi fa parte di “Redog Ticino” ed è abilitato alla ricerca e al salvataggio di dispersi nelle macerie. Lunedì sera, il giorno del sisma, è subito partito da Zurigo con la prima squadra di soccorso ed è attualmente al lavoro nella zona del campo base di Hatay, come riferisce TIO. Finora non è stato possibile contattarlo perché nella zona non ci sono né collegamenti telefonici né internet, ma, stando a agli ultimi report di Redog Svizzera, finora Bonomi e il suo team hanno aiutato l’Organizzazione di soccorso turca GEA a portare in salvo ben 24 superstiti.

Il presidente della sezione ticinese di Redog Fabio Giussani spiega a Tio l’iter che conduttore e cane devono seguire per poter entrare nelle squadre di ricerca e salvataggio in caso di catastrofi: “L’abilitazione che consente interventi nazionali e internazionali prevede un periodo di formazione specifico della durata di tre anni – spiega Giussani –. Un traguardo che richiede impegno, costanza e tempo. Ogni settimana c’è una serata dedicata alla formazione tecnica. Il cane deve imparare a fiutare e cercare le persone, a sapersi muovere, a segnalare la presenza di superstiti e vittime e ad analizzare i percorsi migliori per raggiungere i sopravvissuti. Il sabato o la domenica mettiamo inoltre in pratica queste tecniche in contesti adatti, ad esempio in cantieri in fase di costruzione o di demolizione, nelle cave o nei magazzini delle imprese di edilizia. Per ottenere il brevetto occorre poi sostenere degli esami, e questi vanno ridati ogni tre anni. Il cane è dunque un po’ come un atleta professionista in continuo allenamento. Altro criterio imprescindibile per ottenere il brevetto è il consenso incondizionato da parte del datore di lavoro: si può accedere alla formazione, e dunque seguire tutta la proceduta per l’abilitazione, unicamente con l’avallo preventivo del datore di lavoro: quando arriva una chiamata devi infatti essere assolutamente libero di staccarti in qualsiasi momento”.

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