Il giornalista quasi 80enne: “Morte? Non ho paura. A cavallo non vado più e non faccio ferie da 40 anni”
MILANO – Non è mai banale nei suoi interventi Vittorio Feltri. Intervistato dal Corriere della Sera, Feltri tocca svariati argomenti e temi. Partendo da un suo articolo in cui ha parlato di razzismo verso gli anziani. “Quando ero giovane io, i vecchi erano ascoltati. Oggi tutti vogliono essere più giovani e, automaticamente, si è diventati razzisti verso i vecchi, considerati rompiscatole. Me ne rendo conto a casa: i miei figli mi dicono cosa devo fare e come devo farlo. Noi ottantenni non siamo né rimbambiti né catorci umani”.
“Il cervello, se non colpito da una malattia, è l’unico organo che non invecchia. Io lavoro tutti i giorni, domenica compresa. Non faccio ferie da 40 anni. Tant’è che ogni giorno esce un mio articolo. Stanchezza? No. Perché dovrei?”.
E ancora: “Non vado più a cavallo. La preoccupazione di cadere e fracassarmi le ossa ha superato il piacere di cavalcare. Sto attento alla salute. Dopo l’operazione per la rimozione del tumore al seno mi sono rivestito e sono andato al giornale a scrivere un pezzo. Come sto in forma? Mangio poco”.
I tempi cambiano e anche gli strumenti a disposizione dei giornalisti. “Uso l’Ipad, ma modifica le parole e io bestemmio. L’asino è lui, non io”. 80 anni da compiere a giugno, Feltri non si sottrae al pensiero della morte. “Non ho paura della morte, ma del metodo con cui la morte ti acchiappa. Mi darebbe fastidio arrivarci dolorante. Preferirei un colpo secco”.
“L’unica attività che a noi anziani richiede una forza che non abbiamo credo sia il sesso. Non lo faccio, ma nemmeno di penso. Non ho più stimoli”.