L'arresto del presidente rende ancor più incerto il futuro. Il campionato al via tra una settimana senza le ticinesi?
LUGANO – Il futuro del Ladies Team Lugano è più incerto che mai, ammesso che un futuro ci sarà. Sì, perché con una stagione che prenderà avvio tra una settimana, il club rilevato in maggio da un imprenditore italiano rischia di chiudere i battenti ancor prima di cominciare. Già nelle ore scorse erano circolate voci di gravi difficoltà finanziarie del club. Gli impegni economici con staff, giocatrici e fornitori non sarebbero stati rispettati, così come le promesse di investimenti a favore dell'hockey femminile.
ll presidente del sodalizio è stato arrestato il 31 agosto ed è sospettato di aver commesso una serie di reati finanziari nel corso di più anni. In particolare, "avrebbe utilizzato numerose società, poi fallite, per contrarre debiti che sapeva non avrebbe mai pagato. Egli avrebbe utilizzato gli importi e i servizi così ottenuti per finanziare uno stile di vita molto costoso, che non avrebbe altrimenti potuto permettersi", si legge nel comunicato di polizia.
Inoltre, è anche accusato di aver fornito false informazioni al fine di ottenere un credito Covid-19 garantito dalla Confederazione di 400 mila franchi. Le principali ipotesi di reato sono quelle di truffa, bancarotta fraudolenta, cattiva gestione, diminuzione dell'attivo in danno dei creditori, omissione della contabilità, falsità in documenti e riciclaggio di denaro.
La compagine bianconera si sarebbe dovuta recare domani oltre Gottardo per l'ultima amichevole del pre campionato. Partita che - con molte probabilità - non si terrà. A mano di un salvataggio in extremis, la stagione delle Ladies potrebbe già essere conclusa con un amaro finale.