La sentenza odierna mette in luce il ruolo di Simonetta Perucchi Borsa, che operò un trasferimento di denaro per conto dell'imputato. E che fa parte del Consiglio della Magistratura
LUGANO – N. S., 45 anni, sedicente broker e rampollo di una ricca famiglia padovana, processato ieri per una truffa stimata in oltre 24 milioni di franchi, è stato condannato oggi a 6 anni di detenzione dalla Corte delle assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (nella foto). L’accusa, sostenuta dal procuratore pubblico Andrea Gianini, aveva chiesto 7 anni e mezzo. Mentre il legale dell’imputato, Costantino Castelli, propendeva per l’assoluzione.
L’uomo è stato riconosciuto colpevole di ripetuta truffa aggravata e riciclaggio di denaro per aver fatto sparire i soldi affidatigli da cinque ricchi investitori. Investitori ai quali prometteva una miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci, come nel più classico dei crack finanziari che finiscono in tribunale.
“Al di là delle parole altisonanti utilizzate – come riporta ticinonews.ch - l’imputato non ha mai saputo spiegare nulla degli investimenti che avrebbe compiuto”, ha detto il giudice Pagnamenta motivando la condanna.
“Global macroeconomic outlook”, “selezione top down o bottom up”, “Apac”. Sono solo alcuni dei tecnicismi usati sia in aula che negli interrogatori dall’imputato per spiegare la natura dei suoi investimenti. Parole magiche grazie alle quali tra il 2010 e il 2018, l’uomo ha rastrellato decine di milioni di franchi, utilizzandoli per finanziare il proprio sfarzoso stile di vita. Gli investitori sono poi stati ingannati in vari modi, tra cui la produzione di documenti falsi, ma il 44enne non è stato giudicato per quest'ultimo reato per una questione tecnica legata all’estradizione dall’Italia.
L’uomo, scriveva l’anno scorso la stampa italiana riferendo della sua estradizione in Ticino, “ha spillato milioni di euro a uomini d’affari in tutto il mondo, tra New York, Londra, Dubai, Milano e Padova. Conduceva tutti i suoi affari attraverso le società NSMFO Investiments PTE.LTD e NMSFO PTE.LTD che operavano in Svizzera, a Singapore e Dubai”.
Il giudice: “Si indaghi sul ruolo di Perucchi Borsa”
Ma la vera notizia legata alla condanna odierna riguarda la posizione dell’avvocatessa Simonetta Perucchi Borsa che nel 2018 effettuò un trasferimento di 4 milioni e mezzo per conto dell'imputato. Importo che ieri in aula l’avvocato di una delle vittime, Emanuele Stauffer, ha chiesto di sequestrare. Stauffer aveva anche puntato l’indice contro il Ministero pubblico, sostenendo che anche l'avvocatessa, così come altri professionisti della piazza luganese, andrebbero indagati per riciclaggio. E c’è anche un problema istituzionale, in quanto Perucchi Borsa, fa parte del Consiglio della Magistratura. E ora che succederà?
“La corte – ha detto il giudice Pagnamenta - concorda con l’avvocato Stauffer. Non si capisce perché uno degli avvocati menzionati (Perucchi Borsa, appunto) sia stato ascoltato come persona informata sui fatti e poi l'inchiesta sia rimasta lì. La Corte non può che invitare il Ministero pubblico a procedere con le proprie incombenze e indagare su fatti che andranno in prescrizione tra due anni”. La Corte, ha precisato, non ha invece la facoltà di ordinare il sequestro del denaro, in quanto può procedere soltanto contro l’imputato.
La prima condanna in Italia
N.S. era già stato condannato con rito abbreviato a tre anni e quattro mesi in Veneto, ma solo per il reato di abusivismo finanziario in relazione a fondi che gli erano stati affidati da quattro imprenditori veneti. In Appello la pena era stata ridotta a due anni e dieci mesi e lui l’ha scontata ai domiciliari a Padova. E proprio nel suo appartamento la polizia penitenziaria italiana ha eseguito nel dicembre scorso l’ordine di trasferimento all’estero accompagnando il “broker” a Lugano.
Nel marzo 2019 era stato arrestato per 24 ore in Ticino sulla base di un Mandato di cattura europeo per aver proposto ai clienti investimenti nei paradisi fiscali poi spariti nel nulla. Nel frattempo, a suo carico era stata aperta dalla Procura di Padova l’indagine per abusivismo finanziario sfociata nel maggio 2021 nella condanna in appello a due anni e 10 mesi e a una multa di 4 mila euro.