Gestito con impegno e dedizione da una famiglia che lo ha rilevato a inizio anno, intende riscoprire e valorizzare l’aspetto umano e il contatto diretto che si sta perdendo con il dilagare della grande distribuzione automatizzata e standardizzata
BRISSAGO - In un periodo in cui la vita per i negozianti di paese è tutt’altro che facile – è di poche settimane fa la notizia dell’imminente chiusura, dopo 14 anni, della bottega Quintorno di Monte Carasso - c’è chi crede ancora nelle sfide e impegna ogni risorsa in un progetto che, coi tempi che corrono, non esitiamo a definire coraggioso: rilanciare il minimarket Crai di Brissago, storico negozio nel piccolo borgo affacciato sul Lago Maggiore, a pochi chilometri dall’Italia.
Dall’inizio di quest’anno è gestito con entusiasmo dal signor Alfio Raciti, con la moglie Patti e due collaboratori. Per simboleggiare la sua rinascita gli hanno anche cambiato nome, alquanto evocativo: "La Botéga de Brisàg“.
"Per sette anni io e mia moglie abbiamo lavorato al negozio di un campeggio di Tenero, ed era piuttosto impegnativo, in quanto eravamo aperti 7 giorni su 7, per otto mesi all’anno”, spiega il signor Alfio. “Quando abbiamo saputo dell’opportunità di rilevare la Crai di Brissago, presente da 35 anni in paese, l’idea ci è parsa subito interessante. Il contratto con il campeggio era prossimo alla scadenza, così ci siamo lanciati in questa nuova sfida e, dopo alcuni lavori di rimodernamento, abbiamo aperto a gennaio 2023”.
Sin dalle prime battute scambiate con il nostro interlocutore, traspare in questo progetto la volontà di riscoprire e valorizzare una dimensione più umana e personalizzata, improntata all’accoglienza e all’ascolto, rispetto a quella dispersiva e iperautomatizzata degli supermercati, ormai sempre più diffusa.
“Quello che più mi piace dei negozi di paese è il contatto con la gente e il risalto che si dà ai rapporti umani”, prosegue Raciti. “Per me l’accoglienza e la cordialità sono fondamentali, prima ancora dell’offerta commerciale. Voglio che i miei clienti si sentano in famiglia quando fanno acquisti; e se qualcuno ha voglia di scambiare due chiacchiere, perché no, sono sempre disponibile. Perché nel nostro mestiere saper ascoltare è importante. È un aspetto fondamentale, che distingue le piccole botteghe dai grandi supermercati. Poi, ovvio, la qualità dei prodotti proposti è altrettanto importante, e anche a questo poniamo la massima attenzione”.
Negli spazi rinnovati e riorganizzati de "La Botéga de Brisàg" è possibile trovare un banco di formaggi e di salumi ticinesi, e anche nel reparto vini vengono proposti prodotti del territorio o particolari. Spazio è dato inoltre agli alimenti senza glutine e “bio”. “Molti prodotti erano già presenti con la vecchia gestione - precisa il titolare - Io ho fatto delle integrazioni, come l’olio e la farina biologici, cercando di proporre cose nuove che difficilmente si trovano altrove; inoltre, aggiorno costantemente l’assortimento secondo le richieste e i consigli dei miei clienti. Un altro aspetto importante è l’organizzazione degli spazi: ho fatto in modo che i prodotti fossero disposti in modo più logico e logisticamente efficiente, così da facilitare la spesa”.
Quindi prodotti locali selezionati, con un’attenzione alle esigenze particolari di coloro che soffrono di celiachia o optano per il biologico, trovano posto accanto a una scelta di alimenti industriali e a prezzo più contenuto, ma comunque di qualità. “Del territorio abbiamo, oltre ai formaggi e ai salumi, anche il miele dei Terreni della Maggia e prodotti tipici come la ‘Farina bona’, lo yogurt di Splugen che arriva settimanalmente, un banco di frutta e verdura di stagione e la carne anch’essa fresca e preconfezionata; queste ultime sono tutti provenienti da produttori ticinesi. Per quanto riguarda i vini, prediligiamo le piccole cantine locali, sia del Locarnese che del Sottoceneri. Peraltro, dobbiamo per forza tenere anche prodotti di più largo consumo, e differenziare le fasce di prezzo; perché accanto a chi cerca prodotti selezionati e di nicchia essendo disposto a spendere di più, c’è chi vuole risparmiare. Io faccio il possibile per accontentare tutti, offrendo almeno due linee di prodotto, una più economica e una più ricercata. Certo, con un piccolo negozio non posso variare molto, ma preferisco la qualità più che la quantità. In ogni caso, scelgo sempre fornitori ticinesi o svizzeri e cerco di garantire la migliore qualità anche su prodotti di primo prezzo”.
I clienti del nuovo minimarket sono brissaghesi, turisti di passaggio, residenti della Svizzera tedesca o francese che a Brissago hanno la casa di vacanza. Tra le iniziative per fidelizzare la clientela, lo staff ha ideato una tessera fedeltà, che ogni 300 franchi di spesa dà diritto a un buono acquisto di 20 franchi. Inoltre, è disponibile un servizio di consegna a domicilio per le persone con difficoltà, e “se notiamo che un cliente fa fatica a trasportare la spesa lo portiamo anche a casa”, sottolinea il signor Alfio. Durante le festività natalizie, inoltre, è possibile trovare anche delle decorazioni e acquistare dei cestini regalo con prodotti del territorio.
Un altro aspetto su cui Alfio Raciti pone l’accento è la preservazione della lingua: “Siamo un Cantone di lingua italiana, per questo mi rivolgo ai clienti in italiano e come primo saluto dico sempre ‘Buongiorno’”. I clienti stranieri lo apprezzano e spesso hanno piacere di parlare in italiano, forse per far pratica o magari per sentirsi più parte della comunità. Certo, se mi accorgo che qualcuno fa fatica, parlo volentieri nella loro lingua. Con il francese me la cavo, avendo vissuto tanti anni in Svizzera francese, mentre in tedesco è più brava mia moglie, così lascio chiacchierare lei”.
A "La Botéga de Brisàg", negozio a conduzione familiare, l’ambiente familiare si respira ovunque, tra i collaboratori e la clientela: oltre al signor Alfio e alla moglie Patti vi lavorano Miguel, loro genero, e Stefania, che era già presente con la vecchia gestione.
Sul tema “spesa oltre confine”, il signor Alfio ha consapevolezza della diffusione del fenomeno, ma non sembra preoccupato più di tanto, anche se Brissago dista solo sei chilometri da Cannobio e meno di trenta da Verbania, dove vi sono molti supermercati abitualmente frequentati anche da molti ticinesi.
“Chi fa la spesa in Italia difficilmente cambierà abitudine, lo so bene. Per contro, c’è chi preferisce fare acquisti sotto casa, dove trova tutto ciò di cui ha bisogno e apprezza la dimensione piccola ma accogliente del negozio di paese, nonché il contatto umano e la cordialità spontanea e disinteressata che oggi si sta sempre più perdendo. L’accoglienza è un tema sul quale insisto molto, è il nostro biglietto da visita, se vogliamo. Ed è lo stesso principio che trasmetto anche ai miei collaboratori. Al contempo, desidero che loro stessi si trovino bene e siano contenti di lavorare qui con noi”.
A quasi un anno dall’avvio dell’attività, il signor Alfio si dice soddisfatto del risultato - tenuto conto delle difficoltà e delle contingenze attuali - anche se, ammette, “siamo ancora in fase di assestamento, com’è normale che sia dopo così poco tempo”. Ciononostante, guarda al futuro con entusiasmo e sta pensando anche a idee e iniziative per attirare i giovani, che a Brissago mancano. “La presenza e l’aiuto di mio genero saranno utili in questo; in lui vedo il futuro dell’attività e sono certo che saprà trovare idee originali e al passo con i tempi per attirare anche un pubblico più giovane, che attualmente preferisce rivolgersi altrove. Le potenzialità ci sono, la voglia di fare anche; abbiamo già in mente qualcosa, ma… tempo al tempo. Intanto, se chi ancora non ci conosce vorrà venire a trovarci e scoprire i nostri prodotti, ci farà davvero molto piacere. Infine, desidero - a nome mio, di mia moglie e di tutto il team de "La Botéga" - augurare a tutti un sereno Natale e un felice Anno Nuovo”.