Il responsabile sport di Teleticino: "Impensabile fino a un certo punto. Pressione tutta sul Lugano? Non per forza"
LUGANO/AMBRÌ – Sarà di nuovo derby. Ambrì e Lugano di nuovo a confronto, ancora una volta. Anzi due. Lo spettacolo del massimo campionato svizzero di hockey regala un inatteso derby cantonale per la volata ai playoff. Da una parte i bianconeri di Luca Gianinazzi, dall’altra i biancoblù di Luca Cereda, a caccia dello stesso obiettivo ma con umori diversi. Sì, perché “Paradiso e inferno” non sono così distanti, per prendere in prestito il titolo di un romanzo di Stefánsson.
Il Lugano sbuffa, l’Ambrì ringhia. Le due facce del Ticino hockeistico sono di nuovo vis-à-vis. La squadra di Gianinazzi è crollata sul più bello, quando l’accesso diretto ai playoff sembrava cosa fatta e sicura. L’Ambrì-Piotta, invece, ha regalato ai propri sostenitori la soddisfazione di superare le aspettative di inizio stagione. Chi vince la doppia sfida si garantirà i playoff, la perdente, invece, passerà dalla “ghigliottina” contro la vincente dell’altro playin tra Bienne e Ginevra. Montagne russe a tinte rossoblù, il colore di un Cantone che attende con trepidazione il primo confronto di giovedì sera alla Gottardo Arena. Ne abbiamo parlato con i responsabile sport di Teleticino Patrick Della Valle.
Patrick, altro derby. In palio un posto ai playoff. Impensabile a inizio stagione?
“Impensabile fino a un certo punto. Il finale di stagione ha spinto il Lugano più in basso di quanto atteso e l’Ambrì più in alto di quanto previsto. Preventivarlo a settembre sarebbe stato difficile ma il nostro campionato rimane appassionante proprio perché altamente imprevedibile”.
Come ci arrivano Lugano e Ambrì al playin?
“L’Ambrì ci arriva decisamente meglio. I biancoblù hanno chiuso la regular season con grande slancio, con 4 vittorie di fila e con il morale a mille. Dall’altra parte il Lugano ha messo sul ghiaccio prestazioni poco convincenti e si è visto soffiare all’ultimo un posto che gli avrebbe garantito l’accesso diretto ai play off. Sulla carta il Lugano ha qualcosa in più (anche se non molto) da un punto di vista tecnico ma credo che a decretare il vincitore sarà il fattore mentale. E ad oggi l’Ambrì, sotto questo punto di vista, sta decisamente meglio del Lugano”.
Pressione, quindi, tutta sul Lugano?
“Non per forza. I favoriti proprio per quanto detto appena sopra sono al 51% i leventinesi. Non va poi neppure dimenticato che questo primo turno di play in non rappresenta l’ultima spiaggia. Chi perderà, avrà un’altra occasione per qualificarsi per i play off”.
Chi (o cosa) farà la differenza?
“Faccio quattro nomi per squadra: Koskinen, Joly, Carr e Thürkauf per il Lugano; Juvonen, Heed, Spacek e Dauphin per l’Ambrì. Saranno loro a fare la differenza, da una parte e dell’altra, nel bene o nel male”.