POLITICA E POTERE
Incontro Widmer Schlumpf, Marco Bernasconi: “Capisco la delusione, ma è comunque un segnale di novità”
Il professore della Supsi e dell’Università di Lucerna si esprime sul recente incontro con la consigliera federale, ma anche sul blocco dei ristorni e sull’abolizione delle notifiche online per i padroncini

LUGANO – “La visita porta comunque un fatto nuovo assai considerevole: la Confederazione non aveva infatti mai asserito di voler ridiscutere l’accordo sui frontalieri.” È questa la lettura sostanziale del professore Marco Bernasconi, docente di diritto tributario alla Supsi e all’università di Lucerna, che abbiamo raggiunto per un’intervista. 

L’incontro con al consigliera federale è però solo uno dei temi toccati con Bernasconi, che si è espresso anche sul sul blocco dei ristorni, sull’abolizione delle notifiche online per i padroncini e sui rapporti Svizzera-Italia. 

Prof. Bernasconi, come giudica le reazioni, tutte negative, dei partiti ticinesi in seguito all’incontro con Eveline Widmer Schlumpf? 

“La reazione dei partiti si fonda sia su una questione formale, riferita alla visita di Widmer Schlumpf, sia a una materiale e sostanziale, che viene sempre prima di quella formale. Da un punto di vista formale i partiti possono anche aver ragione, ma da un profilo concreto la visita porta comunque un fatto nuovo assai considerevole: la Confederazione non aveva infatti mai asserito di voler ridiscutere l’accordo sui frontalieri, Widmer Schlumpf ha invece detto che il trattato va rivisto in modo che i frontalieri vengano imposti a doppia imposizione: una prima in Ticino o Vallese o Grigioni e una seconda in Italia. I contorni di questo accordo che sta per nascere non sono ancora noti, ma la novità ha un suo rilievo per il Ticino, che dovrebbe portare a una diminuzione degli oneri a carico del Ticino. Per il resto le reazioni sono anche da imputare alla strategia della ministra sullo scambio di informazioni…”

Una posizione che acuisce la debolezza negoziale svizzera. Colpa della consigliera federale e del governo di Berna quindi?  

“Nel mese di ottobre dello scorso anno, firmando il trattato di Strasburgo, e un mese fa dichiarando di voler concedere in maniera unilaterale a tutti gli stati le informazioni allorché richieste, Widmer Schlumpf ha decretato la fine del segreto bancario. Questo vuol dire che l’Italia potrà ottenere le informazioni che richiede da 20-30 anni senza dover passare dalla rinegoziazione dell’accordo sui frontalieri. Da qui la totale debolezza della Svizzera nei futuri negoziati con l’Italia, che è innegabile. Dopodiché non si tratta di attribuire colpe o meriti, personalmente ritengo impossibile distinguere le responsabilità di Widmer Schlumpf da quelle del Consiglio federale, la situazione a livello mondiale è molto difficile, quasi tutti i paesi invocano lo scambio, chi automatico chi su richiesta, e la Svizzera deve suo malgrado adeguarsi agli standard internazionali.”

Non crede quindi che l’accordo vada denunciato, come sostiene a gran voce il PLR? Pensa che la soluzione proposta dalla consigliera federale possa bastare per il Ticino? 

“La soluzione proposta da Widmer Schlumpf è un’apertura ed è importante perché costituisce la prima dichiarazione della volontà di Berna di voler ridiscutere l’accordo. Dopo come verrà rivisto non è dato sapere, ma credo che quello che realmente conti sia, al di là dell’abrogazione, della modifica o di chissà quale altra soluzione, che il Canton Ticino alla fine paghi un’imposta notevolmente inferiore a quella odierna, poi le modalità possono essere diverse.”

Pensa che un nuovo blocco dei ristorni possa contribuire alla “causa ticinese”?

“Il blocco dei ristorni da un profilo strettamente giuridico è una misura lesiva del trattato e degli obblighi internazionali della Svizzera, perché l’accordo prescrive che alla fine di giugno il Cantone deve versare il famoso 38% di quanto ha prelevato dai lavoratori frontalieri. Da un profilo politico invece le opinioni possono essere diverse e tutte ‘sostenibili’ con pari dignità, ma non pagare i ristorni rimane una violazione giuridica dell’accordo.” 

E invece come reputa le proposte di statuto speciale e per l’abolizione delle notifiche online in discussione in Parlamento?

“Sullo statuto speciale non posso esprimermi perché devo ammettere che non conosco il progetto sufficientemente. Per quanto riguarda invece i padroncini, fenomeno riconosciuto da tutti come problematico e lesivo dell’operatività e della concorrenzialità delle piccole medie imprese locali, io ho formulato una proposta che credo ancora sia la migliore e la più rapida via percorribile per arginare il fenomeno: il Governo ticinese dovrebbe rivolgersi a quello federale che dovrebbe a sua volta chiedere all’Italia di poter scambiare informazioni spontaneamente. In poche parole si tratta di prendere contatto con l’autorità fiscale italiana e dire loro ‘questi sono i padroncini che operano in Ticino e questo è quanto hanno fatturato’, in modo che non possano sfuggire al fisco nel proprio paese. 

L’abolizione delle notifiche online non è quindi la giusta soluzione? 

“È evidente che l’introduzione delle notifiche cartacee richiederebbe molto più tempo e potrebbe contribuire in parte a limitare il fenomeno, ma resto convinto che scambiando le informazioni con l'Italia si otterrebbero risultati molto migliori.”

In conclusione, vista la situazione del mercato del lavoro a sud delle Alpi, crede che dopo il 9 febbraio il Ticino debba aspettare le mosse di Berna o muoversi per conto proprio? 

“Lascio queste considerazioni ad altri, io mi occupo essenzialmente di questioni fiscali e, anche se ho una mia opinione al riguardo, preferisco non fare il tuttologo.”

dielle

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
In Vetrina

LETTURE

"Il Sorvegliante dei Colori del Lago", l'ultimo romanzo di Marco Bazzi

14 GENNAIO 2025
BANCASTATO

BancaStato, Fulvio Soldini nuovo responsabile del Private Banking di Chiasso

09 GENNAIO 2025
EVENTI & SPETTACOLI

Da Zonta Club Locarno oltre 12mila franchi per il Soccorso d’Inverno

18 DICEMBRE 2024
OLTRE L'ECONOMIA

Ecco come sta l'economia ticinese. E cosa pensano le aziende degli accordi con l'UE

18 DICEMBRE 2024
EVENTI & SPETTACOLI

San Bernardino Swiss Alps, da domani apre la ski Arena Pian Cales

13 DICEMBRE 2024
LETTURE

Riccardo Tettamanti alla direzione di Terra Ticinese

12 DICEMBRE 2024
LiberaTV+

ANALISI

Il futuro della Lega

13 GENNAIO 2025
ANALISI

Un fantasma chiamato centrosinistra

13 GENNAIO 2025
ENIGMA

L'estrema destra avanza. Dobbiamo averne paura?

12 GENNAIO 2025